Le scuole stanno per terminare e i bambini potranno finalmente godersi le proprie vacanze estive. Però, capita che molte mamme sono ancora a lavoro, poichè il periodo di vacanza non coincide del tutto, o meglio, corrisponde solo in minima parte a quello dei propri bambini. E allora, come ogni anno, sorge il problema, come fare con i bambini durante le vacanze estive, mentre i genitori sono ancora a lavoro?

Tra l’altro, dall’ultimo rapporto Istat nel 2016 la partecipazione femminile al mondo del lavoro è cresciuta l(l’incremento di occupazione è stato maggiore per le donne: +1,5 per cento a fronte dell’1,1 per gli uomini) il che significa che il problema potrebbe essere sentito da sempre più mamme.

 

Quali sono dunque le possibili soluzioni? Il centro estivo offerto dalla scuola di appartenenza, quelli proposti da centri pubblici (oratori in primis) o privati, nonni ancora super attivi che restano in città o traslocano nelle località di mare con i pargoletti o la babysitter. Ma non tutti hanno a disposizione dei super nonni 12 ore al giorno ed ecco che le alternative si riducono.

Per i genitori che non possono contare sui nonni per diversi motivi, e quindi decidono di valutare le alternative del centro estivo o della babysitter, va inoltre considerato anche un fattore economico. Infatti, la scorsa estate, l’L’Osservatorio sulle Famiglie di Federconsumatori aveva effettuato un monitoraggio da cui era emerso che il costo medio settimanale di un centro estivo in una struttura privata è pari a 158,00 euro. Il mese diventa quindi impegnativo per una famiglia. E lo stesso anche nel caso di una babysitter...