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Il raffreddore potrebbe essere all'origine dell'obesità
Bambini - Articoli
Scritto da Angela Messina     Martedì 21 Settembre 2010 08:26    PDF Stampa E-mail
obesitàAll’origine dell’obesità ci sarebbe un raffreddore. Non si tratta di uno scherzo, ma dell’ultimo studio americano in tema di sovrappeso.L’ipotesi dei ricercatori, guidati dal dottor Jeffrey Schwimmer, è che esiste uno stretto legame tra il virus AD36, responsabile di raffreddore e tosse, e l’obesità.

I ricercatori dell’Università della California School of Medicine hanno esaminato 124 ragazzi tra gli 8 e i 18 anni ed è emerso che nel loro sangue è presente un livello più alto di anticorpi anti virus AD36.

bambino_obeso
Come spiega Schwimmer, dallo studio è emerso che i ragazzi con i segni di una pregressa infezione da AD36 pesavano mediamente 22 chili più rispetto ai loro coetanei che non avevano nel sangue tracce del virus.

Considerando invece solo il gruppo dei ragazzi obesi, quelli portatori degli anticorpi anti AD36 pesavano in media 15 chili più degli altri oversize.

Mentre sembra ormai assodata la presenza di un'associazione tra infezione da AD36 e obesità (tanto nell'uomo che in alcuni tipi di animali), rimane ancora da comprendere quale sia il ruolo giocato dal virus, come riesca cioè a indurre l'obesità.

Non è noto ad esempio se l'obesità sia causata da un'infezione persistente da AD36 o da un effetto mordi-e-fuggi del virus sul metabolismo dell'ospite che verrebbe dal momento dell'infezione settato in modalità 'accumulo di grasso'.

Studi effettuati in laboratorio su colture cellulari, hanno evidenziato che l'AD36  ha una predilezione particolare per gli adipociti (le cellule del grasso) immaturi. Una volta attaccate dal virus queste cellule mostrano un'accelerazione del loro percorso di maturazione e aumentano rapidamente di numero. Questo potrebbe essere il meccanismo alla base dell'obesità infettiva anche nell'uomo.

Questo studio mette ben in evidenza come l'obesità sia questione assai complessa, che non può essere liquidata semplicemente attaccando i ragazzi per la loro pigrizia e per il mangiare scriteriato. Adesso è il momento di fare un passo avanti, spostandosi dalla dimensione della pura colpevolizzazione, a quella dello studio approfondito di tutti gli aspetti del problema.

E questo al fine di fornire ai diretti interessati i migliori supporti di prevenzione e di terapia.

Fonte: AGI
 

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