Di nuovo nel mirino un asilo nido, un nuovo caso di violenza su bambini in età pre-scolare. Sono agli arresti domiciliari dall'11 gennaio le due maestre di Conselice (Ravenna) accusate di aver maltrattato i bambini a loro affidati presso l'asilo nido comunale "Mazzanti": insulti, spinte, schiaffi sulla nuca ed innumerevoli violenze psicologiche perpetrate su bambini piccolissimi sarebbero le cause del provvedimento giudiziario a carico delle donne.

La prima a parlare, a fine ottobre, era stata una ex-collaboratrice dell'asilo che aveva riferito ai Carabinieri della zona dei casi di maltrattamento. Sono subito scattate le prime indagini con relative intercettazioni ambientali dalle quali, secondo indiscrezioni, si evince che effettivamente quelle violenze c'erano. Si parla non solo di violenze fisiche ma di inaudite violenze psicologiche: un bambino è stato costresso a rimangiare il suo rigurgito, un altro è stato costretto ad infilare la testa nel water.


Le maestre sono state subito sospese dal loro incarico e subito dopo licenziate dalla cooperativa "Zerocento" che gestisce l'asilo nido. Le indagini proseguono e, per la sicurezza dei bambini e la tranquillità dei loro genitori, è stato disposto un servizio di video sorveglianza durante le attività del nido. Per le due ex-maestre  il provvedimento di custodia cautelare è scattato proprio in questi giorni predisposto dal Gip Anna Mori.

Di fronte a questi inauditi casi di violenza nelle strutture che accolgono bambini così piccoli, la reazione è  sempre di sgomento. Il sindaco di Conselice considerava la struttura "Il fiore all'occhiello" tra le strutture pubbliche del paese. Anche i genitori dei bambini hanno manifestato la loro incredulità di fronte a delle accuse così gravi definendo le educatrici che si occupavano dei loro figli come persone dolci ed amorevoli.

Le forze dell'ordine in accordo con il consiglio comunale e supportate dalla magistratura hanno agito tempestivamente dando credito alle accuse delle testimoni: solo intervenendo con tale tempestività hanno potuto evitare ai bambini ulteriori violenze.

Fonte: ANSA