Alla nascita, circa un bambino su mille presenta idrocefalo congenito, una condizione causata dall'eccessivo aumento di volume del liquido cerebrospinale, o liquor, nei ventricoli cerebrali. Ora una tecnica rivoluzionaria messa a punto dal Gaslini di Genova permette una guarigione nell'80% dei bambini prematuri idrocefali sotto i 1500 grammi.

E' una minivite applicabile al cranio in maniera transitoria ma per lunghi periodi, a perfetta tenuta stagna, permettendo la pulizia del liquido cerebrale emorragico e normalizzare la pressione endocranica, che porterebbe a coma e decesso.

La tecnica è stata presentata per la prima volta durante il Congresso Internazionale sulla diagnosi e le cure all'avanguardia in Europa per i bambini prematuri presso il Centro internazionale Studi e Formazione (Cisef) dell'Istituto Gaslini di Genova. L'intervento è stato utilizzato su 87 pazienti con successo e ha richiesto alcuni anni di progressivi accorgimenti per ottimizzare tecnica, materiali e dimensioni.

Messa a punto dall'èquipe italiana di Neurochirurgia diretta dal professor Armando Cama, la tecnicasi basa su un sistema miniaturizzato composto da una vite di 15 millimetri, la 'newborn skull miniscrew', applicabile al cranio. Con questo sistema realizzato e utilizzato dal Gaslini è stato possibile ridurre all'1% le complicanze infettive ed ottenere la guarigione nell'80% dei casi, e Cama ci tiene a precisare che con questa tecnica "si riduce inoltre al minimo il disagio e il dolore percepito dal neonato".

Dall'Italia quindi arriva ancora una volta un passo avanti per i neonati ultrapiccoli, che vedono crescere costantemente le loro speranze di vita. La sopravvivenza dei nati pretermine di peso inferiore al chilo rispetto asoli 10 anni fa ha registrato grandi progressi ed è ora intorno al 50%. L'idrocefalo può derivare da disordini genetici e alterazioni dello sviluppo, o del tubo neurale (spina bifida ed encefalocele), altre possibili cause sono le complicanze peri-post natali come emorragie intraventricolari.