Debutto alla materna: mezzo milione di bambini pronti a partire con la nuova avventura
Bambini - Articoli
Scritto da maddyparla     Mercoledì 05 Settembre 2012 13:01 Stampa
scuola maternaSaranno quasi mezzo milione i bambini italiani tra i due anni e mezzo e i tre che quest'anno faranno il loro ingresso alla scuola materna. Per loro non sarà un inizio indolore, pianti, nervosismo, incubi, perfino rifiuto del cibo. L'adattamento alla nuova realtà, sopratutto nelle prime settimane, può essere per i piccoli e per le loro famiglie una grande fonte di stress e preoccupazione. Ma, assicurano i pediatri e gli educatori,  è del tutto normale per un bambino avere una reazione forte ad una piccola rivoluzione di abitudini, specie nei primi giorni.

Dimostrazioni di disagio superiori alle tre settimane, un mese al massimo, non devono destare grave preoccupazione nei genitori: trasmettendo ai propri piccoli calma e serenità, aiutandoli in questa fase di crescita, nel giro di poche settimane tutto rientrerà nella normalità. I problemi di adattamento riguarderanno in misura maggiore i bambini che non hanno frequentato il nido negli anni precedenti, ma comunque si calcola che un bambino su cinque avrà qualche crisi di adattamento.

Bambini che vanno all'asilo
Che cosa possiamo fare per aiutare i nostri piccoli a superare questa importante prova di crescita? Italo Farnetani, pediatra di Milano, ha spiegato all’Adnkronos come si possa rendere meno traumatico questo ingresso, prima di tutto accompagnando personalmente il bimbo a scuola, rassicurandolo parlandogli del cambiamento già dai giorni precedenti l'inserimento. Mantenere la calma per evitare che il bimbo percepisca il nervosismo dei genitori è fondamentale, visto che a questa età i piccoli capiscono i sentimenti degli adulti molto bene. Coccolare i bambini il più possibile, porre una maggiore attenzione anche a casa ai loro bisogni. Ad esempio cucinando qualcosa di speciale, per arginare la tipica reazione di "rifiuto della pappa" e contrastare lo "sciopero del cibo per protesta". Via libera a cibi sani ma anche golosi: pizza, dolci alla frutta e magari qualche patatina fritta.

Molti bambini manifestano il disagio anche con disturbi del sonno, con difficoltà a prendere sonno, risvegli notturni e pianti disperati. Anche in questo caso  il pediatra sconsiglia di forzare i piccoli ad andare a letto troppo presto: al contrario si può dedicare la serata ad attività rilassanti con mamma e papà, leggendo una storia assieme, giocando o semplicemente parlando delle giornata trascorsa. La parola d'ordine deve essere tranquillità e appoggio, in modo che il bambino capisca che non "tutto" è cambiato, e che ha accanto la sua famiglia per supportarlo e seguirlo anche in questa nuova avventura.
 

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