Oggi 20 novembre si festeggia la Giornata Mondiale per i Diritti dell'Infanzia e verrà divulgata una campagna informativa per sensibilizzare l'opinione pubblica e sollecitare il Governo e le Istituzioni a fare dei temi dell'infanzia e dell'adolescenza il centro dell'agenda politica.

Perfino Google ha dedicato il proprio  doodle all'argomento e oggi ha voluto omaggiare il mondo dell'infanzia con lo "scarabocchio" che riserva agli avvenimenti importanti.

Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, ha dichiarato che "è bene investire nei bambini e negli adolescenti per superare la crisi in Italia perché anche in tempi come questi, gli investimenti nelle politiche e gli interventi per bambini e adolescenti sono indispensabili per cambiare le sorti del nostro Paese e per rendere l'Italia nuovamente competitiva nei prossimi anni".

Ma come mai si celebra questa giornata? Il 20 novembre del 1989 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York approvò il primo trattato giuridicamente vincolante che afferma i diritti di tutti i bambini. In Italia il provvedimento fu ratificato due anni dopo. La Convenzione cambiò sostanzialmente il modo di vedere i bambini dal punto di vista giuridico. Divennero soggetti di diritti e non più semplice oggetto di tutela e protezione.

Ai diritti riconosciuti universalmente come quelli al nome, alla sopravvivenza, alla salute e all'istruzione, ne furono affiancati una serie di nuova concezione. La Convenzione, infatti, riconosce per il bambino il diritto all'identità legale, al rispetto della sua riservatezza e della sua libertà di espressione.

Quando fu approvata, analisti e osservatori definirono la Convenzione come una delle più importanti conquiste del diritto internazionale degli ultimi anni del Novecento.