Adolescenti dipendenti dal web, hanno la "sindrome Hikikomori"
Bambini - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 21 Gennaio 2013 14:39 Stampa
bimbaCresce in Italia la web-dipendenza negli studenti tra gli 11 e 16 anni. Secondo le ultime rilevazioni, 240mila adolescenti italiani passano mediamente più di tre ore al giorno davanti al pc. Sono sempre più diffusi disturbi gravi come la "sindrome di Hikikomori", una sorta di isolamento sociale, prima presente solo in Giappone.

La parola hikikomori fu coniata dal dott.Tamaki Saito, direttore del Sofukai Sasaki Hospital, quando cominciò a rendersi conto della similarità sintomatologica in un numero sempre crescente di adolescenti che mostravano letargia, incomunicabilità e isolamento totale. Il dott. Saito è oggi il maggior esperto di questo disturbo.

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Il crescente numero di adolescenti coinvolti viene segnalato nel sito della Fnomceo, Federazione italiana degli ordini dei medici. La sindrome di Hikikomori (letteralmente significa stare in disparte, isolarsi) è una dipendenza che riguarda diversi adolescenti e si traduce in un isolamento sociale.

I soggetti non escono dalla propria camera per mesi, o anni, consacrano la loro vita a immedesimarsi nei personaggi di fumetti o cartoni animati. Non vogliono avere più nulla a che fare con il mondo esterno.

La sindrome ha delle caratteristiche precise: la costante presenza sul computer dall'uscita di scuola fino a tarda notte, il bambino o adolescente frequenta la scuola con un profitto sufficiente e poi viene completamente assorbito dalla realtà parallela, non ha amici (se non la playstation o il computer) e passa 10 -12 ore quotidianamente in una dimensione virtuale. I giovani rifiutano sport e socialità e trasferiscono tutta la loro vita nella dimensione del web.

Questa sindrome era presente in Giappone dalla seconda metà degli anni '80. Nel 2000 si è diffusa anche in Usa e Europa.  I ragazzi trascorrono 10-12 ore quotidianamente in una dimensione virtuale. Secondo Fnomceo di questo le istituzioni italiane non sembrano preoccuparsi ed è un limite evidente,visto che la realtà sociale è fatta anche e soprattutto di queste problematiche.

C'è un'espansione clinica che viene valutata quotidianamente. Questi adolescenti non sono autistici, nè soffrono di fobia scolare, secondo i medici, il più delle volte riescono a raggiungere la sufficienza nelle materie scolastiche, frequentano l'ambiente didattico come una sorta di obbligo, e poi si ritirano dal mondo reale per calarsi completamente in quello virtuale.

Questa dipendenza stà emergendo e spesso viene confusa con situazioni psicopatologiche diverse. Secondo gli esperti va affrontata e prevenuta attraverso la conoscenza del fenomeno che è ancora sottaciuto. 



 
 

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