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Lo sviluppo del bambino: dalla nascita fino ad un anno di età
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Giovedì 24 Gennaio 2013 16:59    PDF Stampa E-mail
bimbo prenataleCominciamo parlando delle differenze fisiche tra il feto e il neonato. La respirazione del feto avviene, attraverso la placenta. Questa è " interna " come quella dei tessuti dell'organismo.

Nel neonato, invece, la respirazione comincia attraverso i polmoni ed è quindi una respirazione esterna. Appena dopo la nascita, si verifica una breve apnea (assenza di respirazione). Il neonato riceve ancora un poco di ossigeno proveniente dalla circolazione placentare.

mamma e bimba
Questo processo cesserà con il taglio del cordone ombelicale, mentre la respirazione polmonare non è ancora iniziata. Durante questa apnea, il neonato consuma tutto l'ossigeno disponibile e si carica di anidride carbonica andando incontro a un vero e proprio stato di asfissia generale.

L'anidride carbonica, quando raggiunge nel sangue una certa quantità, stimola i centri nervosi del respiro situati nella parte inferiore del cervello e provoca (per riflesso) il primo movimento respiratorio.

Il torace del neonato si espande, attraverso le vie aeree (naso, laringe, trachea, bronchi), l'aria passa nei polmoni e il bambino lancia il suo primo grido.

Cosi inizia la respirazione polmonare che nel neonato ha una frequenza maggiore che nell'adulto (circa 40-50 atti respiratori al minuto primo). Il suo respiro è più superficiale e del tipo addominale per entrambi i sessi.

La circolazione sanguigna, nel feto si svolge attraverso la placenta. Subisce anch'essa una completa modificazione al momento della nascita, cioè diventa autonoma.

Quando il bimbo compie il primo atto respiratorio, l'espansione del torace richiama nei polmoni una notevole quantità di sangue. Per questo fatto, dal cuore del neonato il sangue (anziché passare dal ventricolo destro attraverso il dotto di Botallo nell'aorta) viene aspirato nelle arterie polmonari che si dirigono ai polmoni.

Di conseguenza, anche il ventricolo destro del cuore aspira con maggiore energia il sangue contenuto nell'atrio destro. In questo modo non solo resta vuoto il dotto di Botallo tra l'arteria polmonare e l'aorta, ma si chiude anche il foro di Botallo tra i due atri, poiché il sangue dell'atrio destro viene tutto aspirato nel ventricolo destro.

Comincia cosi la vera circolazione polmonare o "piccolo circolo" che durante la vita fetale aveva solo il compito di nutrire gli organi della respirazione.

Stabilitasi la circolazione autonoma, anche il polso diminuisce di frequenza: da 140 scende rapidamente a 120 e a 112 pulsazioni al minuto, e tale resta per tutto il primo anno di vita.

La nutrizione del feto avviene mediante il sangue materno che gli fornisce le sostanze già preparate. Dopo la nascita, reciso il cordone ombelicale, ogni apporto diretto delle sostanze nutritive materne è interrotto.

Da quel momento l'organismo del neonato deve cominciare ad alimentarsi mediante il proprio apparato intestinale, assumendo il cibo, digerendolo e assimilandolo.

Il cibo del neonato è rappresentato esclusivamente dal latte che l'apparato mammario della madre comincia a secernere a partire dal secondo o terzo giorno di puerperio.

Per questa ragione, all'inizio, il neonato si nutre molto scarsamente con il colostro, e ciò ha un effetto anche sul suo peso. Alla nascita, il bambino normalmente sviluppato pesa in media 3.250 grammi, ma vi sono anche forti variazioni individuali.

Nei primi due o tre giorni, a causa della scarsa nutrizione, il neonato subisce in media una diminuzione di 200 grammi detto calo fisiologico. Con l'inizio dell'allattamento, il peso perduto viene rapidamente riacquistato e al termine della prima settimana il neonato ha un peso quasi eguale a quello che aveva al momento della nascita.

Il neonato a 2 mesi sa sollevare il capo e girarsi in posizione supina, fissa il volto della mamma e lo segue con lo sguardo. Sorride in modo non direzionato.

A 2–4 mesi sa sollevare il capo di circa 45° in posizione prona, gira il capo da una parte all'altra in risposta a stimoli sonori a livello dell'orecchio. Inizia a localizzare i suoni e vocalizza in risposta a voci familiari. Compare il sorriso in risposta a stimolazioni ("sorriso sociale").

Verso i 4 mesi è in grado di controllare il capo in posizione seduta. Lo solleva di circa 90° in posizione prona e si gira dalla posizione supina a quella su un lato. Cerca di afferrare gli oggetti con le mani per portarli alla bocca. Il bimbo ci vede bene da vicino, ride e inizia a mostrare di ricordare. Anticipa la pappa quando vede il biberon.

A sei mesi solleva capo e tronco dal piano con appoggio sulle braccia e riesce a stare seduto sul seggiolone. Sa girarsi dalla posizione supina a quella prona e afferra gli oggetti. Può localizzare suoni lontani e comincia ad imitare i suoni. Riconosce i genitori e mostra di aver paura degli estranei. Vocalizza allo specchio e agli oggetti.

A 9 mesi riesce a stare seduto per lunghi periodi con sostegno. Ha la capacità di gattonare. Può cominciare a tirarsi su in piedi con appoggio e afferrare gli oggetti con la "pinza" formata da pollice e indice. Capisce che gli oggetti continuano a esistere anche quando sono fuori dalla vista ("persistenza dell'oggetto") e risponde a ordini semplici. Comprende il significato del "no". Inizia a imitare i suoni del linguaggio e ha paura di rimanere solo.

Quando raggiunge i 12 mesi è capace di stare seduto senza appoggio e può camminare da solo o con il sostegno di una mano. Segue un oggetto che si muove rapidamente e capisce diverse parole. Sa dire "mamma", "papà" e almeno altre due parole e associa i nomi agli oggetti. Cerca di imitare i versi degli animali.

Ogni bambino ha uno sviluppo che segue le proprie modalità. Sarà quindi impossibile dire esattamente quando un singolo bambino sarà in grado di raggiungere una determinata fase di sviluppo motorio.

La conoscenza delle tappe di sviluppo dà un'idea dei cambiamenti che avvengono in un bambino che cresce, ma non bisogna allarmarsi se lo sviluppo del singolo bambino ha un decorso leggermente diverso.

 
 

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