Per potenziare il QI dei bambini serve una giusta dieta, l'asilo e la lettura dei grandi
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Mercoledì 30 Gennaio 2013 15:56 Stampa
bambiniLa ricetta per avere bambini più intelligenti (e con parecchi punti in più nel QI) secondo gli esperti americani è composta da pesce, frequentazione pre-scolare e lettura partecipativa. L'olio di pesce, tante favole lette da papà e mamma sollecitano la partecipazione dei bimbi.

L'intelligenza non è una questione genetica o innata, ma dipende anche dalle variabili ambientali, non è un valore statico: sono le verità sottolineate da un'importante ricerca. Questa è promossa dalla Steinhardt School of Culture, Education, and Human Development della New York University pubblicata su Perspectives on Psychological Science.

Bimba a Scuola
I ricercatori si sono avvalsi della tecnica della meta-analisi. John Protzko, alla guida dello studio, ha analizzato studi passati per valutare l'impatto sul quoziente intellettivo di vari interventi. In collaborazione con Joshua Aronson e Clancy Blair, studiosi di fama nel campo dell'intelligenza, Protzko ha monitorato con precisione le migliori ricerche a disposizione sull'argomento che coinvolgessero bambini dalla nascita all'età prescolare. Tutto ciò per costruire una sorta di data-base dell'intelligenza crescente.

Esistono cose da fare e cose che non funzionano per aumentare le capacità cognitive dei bimbi: i tre autori dello studio credono nell'esistenza di una serie di misure particolarmente efficaci per migliorare il QI.

La prima è la dieta: l'olio di pesce e i suoi omega 3, oltre a essere salutari, aguzzerebbero l'ingegno nei più piccoli. In secondo luogo la lettura: spingere i bimbi a imparare a leggere, fin dall'età pre-scolare, ma soprattutto leggere loro tanti racconti, possibilmente interagendo con i piccoli e creando un clima di partecipazione. Questo regalerebbe punti al quoziente d'intelligenza.

Infine l'esperienza formativa pre-scolare sarebbe utilissima come stimolo intellettivo, costituendo il terzo fattore più importante, secondo i ricercatori della New York University. L'importanza dell'ambiente e dell'interazione nel concetto di intelligenza è stato enfatizzato nel tempo dai più noti studiosi dell'età evolutiva (a cominciare da Piaget).

Tutti erano concordi sull'importanza fondamentale dell'interazione per attivare un'abilità cognitiva. L'alimentazione, la comunicazione con i genitori e l'esperienza ludica con i coetanei sono senza dubbio importanti per tutti.

L'importanza di questa analisi va attribuita alla graduatoria che quantifica ogni ingrediente della ricetta dell'intelligenza. Nutrirsi di olio di pesce in gravidanza regalerà al nascituro 3,5 punti in più, mentre uno stimolo cognitivo e sociale in un ambiente socio-economicamente svantaggiato aumenta il quoziente dell'intelligenza dai cinque ai sette punti e in particolare la lettura dei grandi, coinvolgendo in modo attivo i piccoli uditori, aumenta di sei punti l'intelligenza.

Mandare i bimbi all'asilo e consentire loro un'esperienza pre-scolastica equivale a regalare loro sette punti di QI. Naturalmente, ogni bambino ha la sua intelligenza e lo psicologo statunitense Howard Gardner, teorico appunto delle intelligenze multiple, ne distingueva ben 9 tipi.

Dunque se mamme e papà fossero così accorti con le loro letture da sollecitare tutte e nove (e ancor più quelle verso le quali sono più portati i figlioletti) il QI ne trarrebbe ulteriore giovamento.

 
 

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