Il Belgio vieta il cellulare giocattolo ai bambini
Bambini - Articoli
Scritto da Carmela Pelaia     Lunedì 25 Febbraio 2013 13:45 Stampa
cellulareIl governo belga è preoccupato per la salute dei consumatori, in particolare bambini e adolescenti, a rischio per le onde elettromagnetiche emesse dai telefoni cellulari. In forma preventiva sta studiando delle misure di sicurezza, tra cui il divieto di pubblicità mirata dei cellulari verso i consumatori più giovani, il divieto di fabbricazione dei giocattoli che riproducono un telefonino e l'obbligo per produttori e venditori di informare i clienti sul livello di "irradiamento" del loro apparecchio.

La direttiva si basa sui risultati di studi epidemiologici secondo cui, ogni anno, circa 100-150 belgi si ammalerebbero di glioma, un tumore celebrale. Le polemiche vanno avanti da anni in tutti i Paesi del mondo, e nel frattempo il numero di coloro che usano un cellulare ha superato ampiamente i 5 miliardi di persone.

Bambina con cellulare giocattolo
L'ipotesi, caldeggiata da alcuni ricercatori e da varie associazioni di consumatori, è che l'insorgere del glioma (e del meningioma, un altro tumore cerebrale solitamente benigno) sia legato all'uso intenso e prolungato del telefonino, soprattutto in mancanza di un auricolare. Ovviamente i produttori e i venditori ritengono i risultati delle ricerche incompleti e vaghi.

Lo studio più recente, affidato a 31 scienziati di 14 Paesi e confermato nel novembre 2012 dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha inserito i campi elettromagnetici da telefoni senza fili nella stessa lista che accoglie decine di pesticidi o il piombo dei carburanti: tutti considerati come prodotti "forse cancerogeni per gli esseri umani sulla base di un rischio accresciuto di glioma". Nella scala dei fattori di rischio, questo dovrebbe essere il gradino più basso: ma il problema, almeno per alcuni o molti, è che in quella scala il telefonino sia comunque presente.

Ma ad allarmare più di ogni altro il governo belga è stato un altro parere, quello diffuso dai ricercatori del centro medico Cedars-Sinai di Los Angeles, il quale enuncia che i crani dei bambini sono più sottili e la radiazione può penetrare più profondamente nel loro cervello.

 

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