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Il 3D è nocivo per gli occhi dei bambini? |
Bambini - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Venerdì 08 Marzo 2013 09:16 |
Il cinema e i cartoni animati da vedere in sala con gli occhialini 3D danneggiano i più piccoli? Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), dichiara che la tecnologia 3D non danneggia la vista ed è innocua anche per gli occhi dei bimbi. Piovella sgombra quindi il campo dai dubbi e spezza una lancia in favore di occhialini conformi e schermi per la visione tridimensionale e rivela un effetto positivo osservato dagli oftalmologi.
Hanno dimostrato, con un parere tecnico, che far vedere a un bimbo un film 3D è anche un test per capire se c'è qualcosa che non va. Se il bambino indossando gli occhialini non riesce a vedere in 3D è un segnale che possono esserci dei disturbi oculari. Nelle mamme si accende un campanello d'allarme che le spinge a far visitare i figli. Per Piovella, se si usano occhialini monouso (passarli da uno spettatore all'altro significa rischiare il contagio ad esempio di congiuntiviti) e se gli occhialini sono conformi alle normative, i film con cartoon a portata di divano si trasformano in involontari strumenti di diagnosi tempestiva. Gli occhiali funzionano come il test della stereopsi, che è un esame obbligatorio che si fa ai bimbi, ma sono più piacevoli. Uno spettacolo cinematografico o un film su un televisore 3D si rivela come un test esterno e ci aiuta a identificare poi una serie di patologie. Questo perché chi non ha una perfetta visione in entrambi gli occhi non riesce a trarre vantaggio dal 3D, commenta Piovella. Il Codacons ha presentato esposti alle procure d'Italia e ai Nas, chiedendo di estendere le indagini anche ai televisori con tecnologia 3D in commercio, nei casi in cui siano venduti senza rispettare le indicate prescrizioni di sicurezza, risultando così pericolosi per i consumatori. Piovella commenta questo fatto affermando che ha il massimo rispetto per chi si spende per incrementare la cultura e l'informazione sul corretto uso delle nuove tecnologie, ma ribadisce che l'unico problema reale sul 3D è stato quello dell'occhiale che deve essere monouso. Per il resto non c'è pericolo. Quindi togliamo ogni dubbio ai genitori: non si danneggia la vista dei bimbi acquistando una tv 3D o portandoli al cinema per un film tridimensionale. Difficilmente si porti un bimbo con meno di 3 anni al cinema e comunque ci sono ricerche che correggono il tiro rispetto alla teoria secondo cui lo sviluppo della motilità oculare nei bimbi avviene entro i 3 anni. Gli esperti ritengono che entro il primo anno di vita sia già tutto a posto. L'unica cosa che serve è il buon senso: si deve prestare attenzione ai più piccoli e seguirli nel loro approccio alle tecnologie in generale, ma occorre sgombrare il campo da eventuali inesattezze. Certo è obbligatorio affermare l'innocuità del 3D, che non fa male se non si resta attaccati agli occhialini davanti a uno schermo per 24 ore di seguito. Queste considerazioni rassicuranti poggiano sia sulla letteratura internazionale che sui risultati di uno screening condotto tempo fa su 500 persone tra adulti e bambini, dalla Società oftalmologica italiana con l'obiettivo di identificare le persone che, potenzialmente, sono ipersuscettibili ai meccanismi alla base della visione in 3D virtuale. L'Italia inoltre è l'unico Paese al mondo dove è stata posta sul tavolo una problematica del genere. |
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