Aumenti di dermatite atopica nei bambini: colpa dello smog
Bambini - Articoli
Scritto da Carmela Pelaia     Lunedì 11 Marzo 2013 15:15 Stampa
bambino pruritoIn Europa sono raddoppiati i casi di dermatite atopica: secondo l'OMS un bambino su due sotto i 5 anni ne soffre e pare che più le nostre città sono coperte dallo smog più i bambini presentano problemi di pelle. Infatti è stato scoperto il legame tra la dermatite atopica e l'inquinamento che incombe nelle zone urbane.

La dermatite atopica è una malattia della pelle non contagiosa ma molto pruriginosa, la pelle reagisce in modo anomalo alle sostanze irritanti, cibo e allergeni ambientali con prurito, eczemi, secchezza diffusa, perdita di compattezza e turgore, comedoni e punti neri, brufoli, specie nelle zone a maggior rischio di dermatite quali le mani e il viso (più esposti) o le gambe e le ginocchia (maggiormente soggette allo sfregamento degli indumenti).

neonato mani mamma
Negli ultimi 30 anni la dermatite atopica è cresciuta in modo direttamente proporzionale con l'industrializzazione, diventando la più diffusa fra le malattie cutanee in età pediatrica. Purtroppo le cure risolutive per questa patologia sono poche o nulle e secondo uno studio americano il costo che grava sulle famiglie con piccoli malati di dermatite va dai cento a oltre duemila dollari l'anno.
Oltre ai fattori ambientali, come l'inquinamento, influiscono sulla patologia anche l'umidità, le polveri, le allergie alimentari e le carenze nutrizionali.

L'alimentazione ha quindi un grande ruolo nella prevenzione dalla dermatite: è consigliata una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, pesce, grassi di origine vegetale, fibre e cereali, accompagnata da un alto consumo di acqua e da un limitato uso di bevande zuccherate e cibi troppo raffinati. Inoltre la dermatite atopica si presenta spesso insieme ad altre malattie atopiche come la febbre da fieno, asma e congiuntivite. E'una malattia cronica e familiare e i suoi sintomi possono aumentare o scomparire nel tempo. E' molto importante, per il bene del paziente, che il piccolo affetto da dermatite atopica sia seguito nel corso della malattia dallo stesso specialista dermatologo, in collaborazione con il pediatra, anche perchè soltanto in questo modo, nel momento della ricaduta, si potrà valutare il quadro clinico.

Giuseppe Ruggiero, referente dermatologico della Fimp (Federazione Italiana medici pediatri) asserisce che le cause di questi aumenti sono quattro: una maggiore suscettibilità del bambino, poiché gli organi e i sistemi in rapida crescita attraversano periodi di elevata vulnerabilità; il metabolismo ancora immaturo che non riesce ad espellere le sostanze nocive; la maggiore esposizione ai danni ambientali (i bambini bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti); l'aumentato assorbimento intestinale di molte sostanze chimiche, primo fra tutti il piombo. Il presidente della Fimp, Giuseppe Mele, ricorda però che la malattia è principalmente di tipo genetico: se un genitore ha una manifestazione atopica nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all'80% se entrambi i genitori hanno la patologia, mentre in una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è di circa il 20%.

Approfondimenti: Fimp
 

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