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Video pedofilo su Facebook, lo shock di 16000 condivisioni
Bambini - Articoli
Scritto da Carmela Pelaia     Lunedì 25 Marzo 2013 11:20    PDF Stampa E-mail
FacebookPer poche ore è rimasto visibile su Facebook un video pedopornografico, prima di essere bloccato, in cui un uomo ha abusato di una bambina. Ancora più terribile se possibile è stato l'alto numero di condivisioni e il numero di 'like' ricevuti: secondo l'inorridito tam-tam su Twitter, il filmato avrebbe ottenuto quasi 4000 'mi piace' e sarebbe stato condiviso sul social network di Marc Zuckerberg da oltre 16000 persone.

Lo staff di Facebook ha subito dichiarato che sul social network c'è tolleranza zero contro la pedopornografia e la tempestiva segnalazione è servita per rimuovere il più in fretta possibile il video in questione.

profilo uomo Facebook
Facile invocare controlli più rigidi, difficile se non impossibile intervenire in maniera preventiva, prima che i video siano pubblicati. Così l'unica soluzione è segnalare a Facebook le immagini perché siano rimosse: e anche qui, a sentire i responsabili del social network più diffuso al mondo, pare che molti utenti abbiano sbagliato link, cliccando invece su quello che serve per condividere. Dopo poche ore, comunque il contenuto è stato rimosso.

Per il social network di Zuckerberg un grave danno di immagine, specie considerata la velocità con cui sul web si sono diffusi i commenti. I pedofili usano i social network (così come altri servizi che la rete offre ) per diffondere fotografie e filmati, e non è capitato solo a Facebook. L'ottobre scorso vennero segnalati numerosi profili Twitter usati per diffondere immagini di bambini. Anche in quel caso gli utenti li segnalarono creando un effetto a catena e anche in quella circorstanza dal social network intervenirono per bloccare i profili incriminati.

Secondo i dati raccolti da Telefono Azzurro e pubblicati nel Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza, quasi il 60% degli abusi su minori avviene in famiglia. Nel panorama internazionale emerge che in Francia e in Inghilterra i minorenni vittime di abuso sessuale sono molto più numerosi, ma ciò che preoccupa in Italia è il "sommerso": è probabile, infatti, che alcune situazioni di abuso non arrivino alla denuncia.

 

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