Tata si finge medico: avvelena i bambini e poi li salva
Bambini - Articoli
Scritto da Eva Forte     Martedì 02 Febbraio 2010 12:53 Stampa
Tata avvelena i bambiniCome nelle puntate dei più terribili gialli, la presunta colpevole è la baby-sitter, accusata di tentato omicidio dei bambini a cui doveva badare. Il piccolo di 18 mesi e la bambina di 6 anni, erano figli di due coppie di Roma, quartiere Parioli e bevevano succhi di frutta avvelenati dalla loro tata. Aggiungeva ai succhi l'atropina contenuta nei colliri, velenosa e se assunta in dosi elevate può causare anche il decesso.

Questo quanto è accaduto un anno fa e ora sotto accusa è una ragazza di 31 anni, Tabatha P. di Alatri, a seguito della denuncia dei genitori dei bambini presso cui lavorava come baby-sitter, dopo essersi anche finta medico.

Succhi di frutta avvelenati da atropina

A svelare quello che stava accadendo è stato proprio l'atteggiamento della ragazza, troppo sicuro per non essere lei la colpevole della somministrazione del veleno ai bambini e anche lo strano succedersi dei fatti, visto che i due bambini sono finiti in ospedale a un mese di distanza l'uno dall'altra.

Inoltre, è stata proprio lei, durante i ricoveri presso il Bambin Gesù, a suggerire che si trattava sicuramente di intossicazione da atropina, dopo essersi presentata come medico.

Inizialmente gli inquirenti hanno pensato che la ragazza usasse l'atropina per sedare i bambini, ma poi è parso più chiaro e inquietante il fine della baby-sitter: dimostrare la sua bravura come medico, qualifica che poi è stata smentita.

Aveva, infatti, rubato un camice da medico presso il Policlinico romano Umberto I, insieme ad alcune prescrizioni mediche. La donna smentisce dicendo che probabilmente i bambini hanno assunto incidentalmente l'atropina da medicinali presenti nelle case. Gli avvocati difensori, inoltre, dicono che non si può parlare di tentato omicidio, per le basse dosi assunte dai bambini.
 

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