Progetto educativo "E.T. Educational To Talent" per scovare i piccoli geni
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 30 Aprile 2013 08:58 Stampa
bimbo genioIn Italia esiste una fuga dei cervelli all'estero e si tenta, con un progetto educativo, di anticipare il fenomeno, andando alla scoperta dei piccoli geni nascosti negli alunni di scuole elementari e medie. 
 
La Regione Veneto ha ideato un progetto educativo che si chiama ''E.T. Educational To Talent'', promosso con l'Ufficio Scolastico e l'Università di Padova. Saranno coinvolti 215 insegnanti, ai quali verranno spiegati i metodi per trovare per tempo i "gifted children" cioè i bambini ad alto potenziale cognitivo.
 
Piccolo Genio

Lo scopo del progetto è identificare per tempo i bambini ad alto potenziale cognitivo, in modo che a scuola, così come poi nel mondo del lavoro, possano trascinare tutti gli altri a fare meglio e ottenere risultati migliori.
 
Il programma è il primo nel suo genere in Italia ed è stato presentato a Vicenza dall'Assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan. 
 
Vi partecipano anche l'Associazione per il coordinamento degli insegnanti specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap, l'Usl di Padova e l'Unitàoperativa di neuropsichiatria dell'Università. 
 
Il progetto vuole diffondere nei docenti le competenze e le metodologie di accompagnamento che permettono di non disperdere il capitale umano dei piccoli geni per i quali è necessario adottare misure pedagogiche e didattiche differenziate. 
 
I genietti,  già alla nascita sono mediamente il 3% del totale. Sono ragazzini iperdotati intellettualmente o con evidenti talenti (ad esempio abilità verbali, intuitive, visuali-spaziali, creative e di memoria, particolarmente sviluppate). 
 
A causa delle differenti competenze rispetto a compagni, questi bambini incontrano problemi d'integrazione a scuola e in famiglia. Queste difficoltà sono facilmente comprensibili per insegnanti e genitori che siano attenti a recepirne i segnali.
Il progetto si propone inoltre di insegnare ai docenti a variare le strategie di insegnamento per supportare i talenti che ogni alunno manifesta. Proprio con gli alunni più piccoli infatti si possono ottenere i migliori risultati. 
 
Durante il corso, gli insegnanti imparano a riconoscere gli errori fatti durante le loro attività di classe e imparano le "strategie divergenti" ossia proporre agli alunni tante soluzioni diverse per lo stesso problema. 
  
Quantificarne il numero dei futuri geni non è affatto facile, secondo una indagine pubblicata dalla Commissione europea alcuni anni fa, nelle classi europee ce ne sarebbero tra il 3 e il 10%.
 
In Italia, tra 240 e 900mila alunni. Chi è l'alunno superintelligente? In alcuni paesi, come Germania e Olanda, per fare parte del club dei supergeni occorre possedere un Qi (il quoziente di intelligenza) superiore a 130 punti: 100 è il valore attribuito ai soggetti "normali". 
 
In altri paesi, come la Francia, la definizione è meno rigida: gli alunni intellettivamente precoci sono quelli capaci di realizzare performance che, in media, sono messe in atto da bambini di due, tre o quattro anni più grandi. 
 
In Italia, dopo i tagli imposti in particolare dall'ex ministro Mariastella Gelmini, insegnanti e presidi si sono dovuti preoccupare di assicurare almeno l'indispensabile alla maggior parte degli 8 milioni di alunni che affollano ogni giorno le classi. Di conseguenza i  fondi per la formazione dei docenti si sono assottigliati.
 
 

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