Topicida in un asilo di Venezia
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Giovedì 16 Maggio 2013 10:02 Stampa
bambiniSono venticinque i bambini che sono stati sottoposti all'analisi del sangue, due volte, per verificare se avevano ingerito le esche topicida trovate nel giardino dell'asilo di Ca' Bianca al Lido (Venezia).
 
Tutti gli accertamenti sono stati negativi e per fortuna nessun problema per i piccoli che tra lunedì e martedì hanno visto, per ben due volte, i medici del reparto di Pediatria dell'Ospedale civile.
 
Topi

Stanno indagando sulla vicenda gli agenti del commissariato di San Marco che hanno effettuato un controllo nel giardino dell'asilo per verificare come sia stato possibile che i piccoli siano venuti a contatto con le esche per topi.
 
Veritas ha fornito la massima collaborazione con la scuola e l'ospedale quando è scattata l’emergenza. Questa è la società responsabile della derattizzazione dei luoghi pubblici.
 
Il giorno dopo l'allarme per il pericolo di aver ingerito il veleno per topi, la Scuola per l’Infanzia "Ca' Bianca" del Lido riprende con tranquillità le sue lezioni, ricordando ai bambini di non toccare e non raccogliere nulla da terra. 
 
Lunedì sera erano 25 i bambini accorsi all'Ospedale Santi Giovanni e Paolo per fare le prime analisi del sangue e capire se ci potesse essere stato un contatto con le presunte esche.
 
Ieri, su 80 piccoli che frequentano la scuola materna ne mancavano all'appello 25: gli stessi che sono dovuti tornare a fare il secondo prelievo che non ha dato esiti negativi. 
 
La dinamica dell'accaduto si è arricchita di dettagli che chiariscono meglio cosa è successo: i bambini non hanno giocato con le esche come sembrava lunedì dalla prima ricostruzione, ma con i fogliettini azzurri che rivestono il boccone trappola. 
 
La domanda che ci si poneva lunedì era come fossero potute uscire le esche dalla scatoletta che in genere le contiene. Le scatolette, come spiega Irene Ariano, responsabile dei servizi educativi della Municipalità del Lido diretta da Paolo Canestrelli, direttore anche del Centro Maree, hanno un buco piccolo in modo che i topi entrino, prendano l'esca, la ingeriscano ed escano per un effetto di asfissia.
 
Nel caso di lunedì probabilmente i topi sono entrati nel buco, hanno ingerito l'esca e poi sono usciti seminando la carta nel prato che i bambini hanno visto perché è azzurra.
 
Quando le maestre sono state avvisate del pericolo sono andate subito a vedere in giardino e hanno trovato le carte. Ad avvertirle una mamma che poi ha chiamato l'ospedale. 
 
Degli ottanta bambini che frequentano la scuola ne sono stati portati in pediatria venticinque. La polizia ha fatto un'ispezione e non ha trovato topi in giardino.
 
La Ariano precisa che ogni volta, prima che i bambini vadano fuori a giocare si fa sempre un giro di controllo, ma le scatolette sono negli angoli ed è difficile arrivarci. 
 
Quelle che i bambini hanno preso in mano sono le carte. I piccoli sanno bene che non li devono toccare e infatti lo hanno riferito subito. 
 
In una città come Venezia i ratti sono un problema grande ed è obbligatorio mettere le scatolette nei posti pubblici, e in teoria lo dovrebbero fare anche i privati.
 
 

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