Quando a casa mia preparo le verdure per i miei figli, il mio livello di creatività è così alto che arriva alle stelle: spulcio siti di cucina, copio le ricette più originali, invento faccio e disfo. Ma niente. I bambini odiano le verdure, è un dato di fatto, e sapere che ora uno studio mi spiega che è tutta colpa del loro istinto di sopravvivenza mi fa stare meglio.

Meno stressata e più in pace con i miei istinti materni, leggo quindi che la prestigiosa Università di Yale (mica poco) è arrivata a risultati sorprendenti dopo una ricerca svolta dai dottori Annie Wertz e Karen Wynn: i bambini sono geneticamente programmati per evitare le verdure, in modo da sopravvivere alle avversità, istinto che è rimasto durante l'evoluzione.

Gli studiosi hanno spiegato che nell'evoluzione delle specie molte piante erano necessarie per la nutrizione, ma molte erano dannose, e quest'ultime erano più attraenti e pericolose delle altre. Il Dr Wertz e il dottor Wynn ha iniziato mostrando un gruppo di bambini di età compresa tra gli 8 e i 18 mesi sei oggetti: un vero e proprio impianto di prezzemolo , una pianta di basilico vera , una pianta di prezzemolo realistico ma finto , una pianta di basilico realistico ma falso, e due artefatti strani.

Ai bambini (che erano seduti in braccio a un genitore) sono stati mostrati gli oggetti in ordine casuale, e le loro reazioni filmate. Quando i dottori hanno analizzato i risultati, hanno scoperto che i loro "volontari" hanno risposto esattamente come le piante finte e quelle vere, stabilendo una media di 9,9 secondi prima di toccarli. Che contrastava con 4,4 secondi per toccare con mano uno degli strani artefatti. Questo ha mostrato reazioni a piante vere e artificiali diverse, ma non se si tratta di piante che sono repellenti o novità che è attraente.

Alcuni biologi ipotizzano che l'atteggiamento notoriamente pignolo per i bambini a mangiare le loro verdure è in realtà una reazione sensata per un mondo in cui molte piante sono tossiche. Questo studio suggerisce che questa ipotesi potrebbe essere esatta, e che, per la frustrazione di genitori in tutto il mondo, tutto ciò è davvero molto naturale in un bambino. Ad ognuno le proprie conclusioni.

 

Fonte: The Economist