Epidemia di morbillo a Bologna
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 03 Giugno 2014 14:39 Stampa
vaccino1Nuova epidemia di morbillo a Bologna, dove in pochissimi giorni si sono registrati circa 100 casi, a creare scalpore è che tra questi casi soltanto una ventina sono bambini, mentre tutti gli altri casi interessano persone di età compresa tra i 25 ed i 44 anni, studenti di medicina presso l’ateneo di Bologna.
 
Al momento i medici del bolognese e gli esperti stanno continuando a monitorare la situazione e a tenere sotto controllo questa epidemia, che rischia di essere particolarmente importante. Secondo gli esperti, da una prima analisi dei dati, la colpa di questa epidemia sarebbe da imputare alle mancate vaccinazioni: il vaccino contro il morbillo non è obbligatorio e non essendo immunizzati è facile essere esposti al contagio, soprattutto per i più piccoli. 
 
Morbillo
L’Ausl di Bologna sta cercando di ricostruire chi sia entrato in contatto con le persone che si sono ammalate, per creare una sorta di mappa del contagio.

Secondo quanto riferito al quotidiano "Il Resto del Carlino" dal professor Filippo Bernardi, direttore del Pronto Soccorso del Sant’Orsola, la possibilità di contagio aumenta anche perché i sintomi spesso non vengono riconosciuti. All'inizio si presentano febbre alta e raffreddore, poi dopo alcuni giorni compaiono le eruzioni cutanee.

Dalle prime analisi è emerso che molti tra i contagiati non avevano fatto il richiamo ma si erano sottoposti a una sola dose di vaccino. Nei soggetti adulti, il morbillo può trasformarsi in una vera e propria patologia con conseguenze più pesanti sul corpo.
 
Tra i paesi che stanno combattendo attualmente con le epidemie di morbillo vi sono anche gli Stati Uniti, dove le campagne di “non vaccinazione” hanno attecchito ancor di più che in Italia.
 
Quello di non vaccinarsi o non vaccinare i proprio bambini per una malattia come il morbillo è un grave errore, la protezione che il vaccino dona al sistema immunitario fa sì che non avvenga il contagio e che il corpo umano non sia a rischio di gravi conseguenze come la polmonite, l’encefalite e problemi di tipo cardiologico.
 
 

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