Lunedì 09 Giugno 2014 10:18
Di recente è stata condotta una ricerca dal "Pew Reserch Center di Washington", questa mostra come, dal 1965 al 2011, le ore impiegate dalle madri nella cura dei propri figli siano aumentate del 40% (sono passate da 10 a 14 ore). Inoltre è aumentato considerevolmente il tempo che le mamme dedicano all'attività lavorativa: da 8 a 21 ore settimanali, aumentano le ore dedicate ai figli e anche quelle dedicate al lavoro e la conseguenza è una contrazione del tempo in altri ambiti.
La ricerca ha evidenziato una diminuzione del tempo che viene dedicato alla cura della casa (da 32 a 18 ore settimanali), ma ci sono anche altre conseguenze sul tempo personale.
La madre di un bambino sotto i 3 anni, secondo i dati Istat, trascorre da 3 (se il bambino è figlio unico) a quasi 4 ore al giorno (se ha due fratelli) nelle attività di cura dei figli.
Se il figlio più piccolo è nell'età della scuola materna, il suo impegno scende a circa due ore al giorno e a poco più di un'ora se il figlio più piccolo è nell'età della scuola dell'obbligo.
La cura dei figli coinvolge anche i papà, ma in misura inferiore: meno di due ore al giorno nel caso più impegnativo (in una famiglia con tre figli di cui il più giovane abbia meno di 3 anni).
Da queste ricerche emerge che la presenza di figli comporta non solo un costo economico e un cambiamento nei tempi di lavoro, ma anche una vera e propria rivoluzione dei tempi di vita dei genitori.
Il tempo libero e il tempo per la cura personale (compreso il sonno) si riducono molto con l'arrivo dei figli e vengono spesso sostituiti da attività dedicate direttamente o indirettamente ai bambini.
La cosa positiva è che, rispetto al passato, c'è un maggiore investimento del tempo dedicato alla crescita, al benessere e allo sviluppo dei bambini.
Secondo un altro studio, dell'Ohio State University, anche a parità di ore lavorative tra uomo e donna, è la madre a dedicare la maggior parte del proprio tempo alla cura dei figli.
A partire dai 9 mesi di età del bambino, le madri passano il 70% del tempo in una giornata lavorativa media (quando non stanno né lavorando né dormendo) a occuparsi del bebè, mentre i padri impiegano in attività collegate in qualche modo al figlio meno del 50% del proprio tempo libero.
