Indagine della Censis, genitori italiani sono male informati sui vaccini
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 07 Ottobre 2014 15:59 Stampa
vaccino1L’88,3% dei genitori italiani ha vaccinato i propri figli, il 40,4% solo con i vaccini obbligatori e il 47,9% sia quelli obbligatori che quelli raccomandati. 
 
 Questi sono alcuni dei risultati dello studio “La cultura della vaccinazione in Italia: un’indagine sui genitori”, condotta dal Censis. La ricerca rivela che un 11,2% ha sottoposto i figli alle vaccinazioni, ma non ricorda a quali e solo uno 0,5% non ha mai vaccinato i propri bambini. 
 
Vaccino

Il campione che è stato preso in esame è costituito da genitori di entrambi i sessi, da 18 a 55 anni, con figli tra 0 e 15 anni. 
 
Dall’analisi delle risposte al questionario, emerge che c'è una conoscenza non del tutto adeguata del tema vaccinazioni: da una parte, il 73% dichiara di saperne molto o abbastanza di vaccinazioni in età pediatrica e la percentuale di genitori che indica di sapere cosa sia il calendario vaccinale supera il 79%, quando si entra nei dettagli, la conoscenza delle vaccinazioni si rivela più incerta. 
 
Infatti solo una piccolissima percentuale (5,6%) sa che attualmente in Italia le vaccinazioni obbligatorie sono quattro (antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica e antiepatitevirale B). 
 
Questa incertezza come spiegano gli esperti del Censis, può essere spiegata tramite la difficoltà che la somministrazione congiunta di più vaccini (polivalente) potrebbe creare nella differenziazione tra vaccini obbligatori e non. 
 
Risulta dall'indagine che l’esperienza della vaccinazione è sempre fortemente connessa con l’informazione ricevuta, la quota di genitori che riconosce di aver avuto accesso a tutte le informazioni di cui aveva bisogno tende a diminuire passando dal Nord al Sud della penisola.
 
Nell’elaborazione dei dati raccolti, sono state individuate quattro categorie di genitori, identificabili in base al loro atteggiamento rispetto alle vaccinazioni. 
 
I primi sono i timorosi che rappresentano il 35,7% del campione: genitori che hanno un atteggiamento di cautela nei confronti della vaccinazione e della prevenzione medica in generale, si fidano totalmente dei vaccini nel 13,4% dei casi e abbastanza nel 64,1%. 
 
Sono propensi a sottoporre i propri figli alle vaccinazioni sia obbligatorie che raccomandate nel 40,1% dei casi; favorevoli a reperire informazioni sul web solo nel 21,7%.
 
Ai timorosi, seguono i ligi ( 32,9% del campione), caratterizzati da fiducia nei confronti della vaccinazione, dettata dal rispetto degli obblighi e delle raccomandazioni previsti dal Ssn che dalla convinzione che i vaccini siano una strategia di prevenzione. 
 
Sono poco meno della metà i genitori appartenenti a questo gruppo favorevoli a entrambi i tipi di vaccinazione, il 35% prende informazioni relative alla salute sul web e il 28,9% ha fiducia nei vaccini. 
 
I favorevoli medicalizzati sono quelli caratterizzati da un atteggiamento di apertura e fiducia nei confronti della vaccinazione, considerata un’importante strategia di prevenzione. 
 
Questi sono i più propensi a sottoporre i propri figli sia ai vaccini obbligatori che a quelli raccomandati, hanno completato le somministrazioni nel 79,6% dei casi, fanno ampio uso della rete per avere informazioni relative alla salute (43,7%), ricorrendo a siti specializzati o scientifici e si fidano totalmente o molto dei vaccini.
 
Poi ci sono i critici olistici, infine, rappresentano l’8,4% del campione e sono quelli con l’atteggiamento più critico e opinioni contrarie alle vaccinazioni e a tutto ciò che concerne la prevenzione medicalizzata. 
 
Solo il 23,8% di essi sottopone i propri figli a entrambi i tipi di vaccini, si affidano all’e-health nel 35% dei casi e, quando lo fanno, si affidano nel 50% dei casi a forum e blog. 
 
 

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