La nostra salute dipende dal tempo che intercorre tra concepimento e secondo anno di vita
Bambini - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 01 Dicembre 2014 15:04 Stampa
Bimbo DormeI primi mille giorni, ossia il tempo che intercorre tra il concepimento e il secondo anno di vita, sono importantissimi per lo sviluppo e per la crescita, anche perché i fattori ambientali hanno un enorme impatto sulle strutture e sulle funzioni dell’organismo (aumentato rischio in età adulta di malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari e metaboliche).
 
Umberto Simeoni, pediatra di fama internazionale alla guida del servizio di pediatria del Centro Ospedaliero Universitario (CHUV) di Losanna in Svizzera, ha spiegato in che misura nei primi mille giorni ci “giochiamo” il nostro futuro.
 
Feto 12 Settimane

Lo ha spiegato all'apertura del convegno della Società di Medicina Perinatale, in corso a Milano e dedicato al tema della “Cura della madre, del feto e del neonato per la salute delle età future”. 
 
Purtroppo, ogni anno nel mondo muoiono cinque milioni di neonati, il 70% di questi ha dei problemi di peso alla nascita, 15 milioni sono i neonati pretermine, nati prima della 37esima settimana di gestazione.
 
Un basso peso alla nascita, che può essere la conseguenza di una scarsa crescita uterina o di una nascita pretermine, è collegato con un maggior rischio di sviluppare in età adulta delle malattie cardiovascolari e metaboliche.
 
Questo tipo di malattie, oggi costituiscono le principali cause di morte in ogni parte del mondo, anche nei paesi a basso reddito.
 
Molti studi hanno dimostrato che esiste un legame tra basso peso alla nascita e malattie coronariche, ipertensione, diabete, ma anche disturbi psicologici e comportamentali, più in là nel tempo.
 
Per capire l’importanza degli eventi ambientali, che accadono nell'arco dei mille giorni, bisogna guardare ai loro effetti su quello che viene definito "developmental programming" delle caratteristiche fisiologiche e fisiopatologiche dell’individuo: la programmazione che controlla lo sviluppo di tessuti ed organi di tutto il corpo.
 
Simeoni ha spiegato che agli esperti è noto che un periodo di restrizione nutrizionale può avere degli effetti permanenti se avviene in un certo intervallo di tempo, ma non avere effetti duraturi se ha luogo al di fuori di esso. 
 
Succede come se le strategie di adattamento plastico, che l’organismo in via di sviluppo mette in atto di fronte a certe condizioni ambientali all'interno di questa finestra di vulnerabilità, avessero come conseguenza uno sviluppo inappropriato sul lungo periodo.
 
Gli esperti si domandano se un intervento compensatorio dopo i mille giorni sia possibile, e la risposta è sì, correggere quanto non è andato nel migliore dei modi è spesso possibile, come dimostrano i risultati della ricerca clinica.
 
Il parere degli esperti è di programmare, fare attenzione alla nutrizione, al metabolismo e allo stile di vita prima del concepimento e vale per entrambi i genitori.
 
Questo perché i marchi epigenetici si trasmettono anche dal padre, durante la gravidanza, vanno tenuti sotto controllo l’aumento di peso e le eventuali carenze di micronutrienti (vitamina D, A, iodio, zinco, folati, ferro).
 
Dopo la nascita, promuovere l’allattamento al seno, il cui effetto protettivo è proporzionale alla durata, come indica una classica revisione sistematica e meta-analisi dell’OMS. 
 
Non bisogna mai smettere di fare grande attenzione al cibo: nelle situazioni di rischio perinatale, come basso peso alla nascita, nascita pretermine, obesità materna o diabete gestazionale, l'intervento deve essere quello di puntare ad una crescita lineare.
 
Le condizioni di sviluppo e crescita del feto e del nuovo nato hanno conseguenze sulla sua salute futura e prestare la massima attenzione a lui e ai genitori significa non riportare entro la norma dei valori sballati, ma anche programmare statisticamente la vulnerabilità a certe malattie degli adulti del futuro, questo è fondamentale in un'ottica di gestione della sanità globale.
  
 

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