Parte la Campagna Aiom contro i baby-fumatori
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 26 Ottobre 2015 14:24 Stampa
AdolescentiNel congresso nazionale dell’AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, svoltosi a Roma nei giorni scorsi, si è parlato di lanciare la prima campagna nazionale realizzata nel nostro Paese dedicata esclusivamente agli adolescenti: l'obiettivo, come spiega il Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM, è educare e responsabilizzare gli under 14 sulla pericolosità e le conseguenze del fumo. 
 
Sono centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti al fumo di sigaretta e l’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 25-30% al pancreas.
 
Baby fumatori

Secondo un sondaggio Doxa, si inizia a fumare mediamente a 17,9 anni, il 72,7% dei tabagisti ha bruciato la prima bionda tra i 15 e i 20 anni e il 12,9% (17% uomini e 6,7% donne) prima dei 15. 
 
I fumatori in Italia sono 10,9 milioni (anno 2015), pari al 20,8% della popolazione: 6,3 milioni uomini (25,1%) e 4,6 milioni donne (16,9%).
 
Da gennaio 2016 la campagna interesserà 100 scuole medie inferiori dislocate su tutto il territorio nazionale fino al termine dell’anno scolastico. 
 
Saranno coinvolti testimonial sportivi e del mondo dello spettacolo, per raggiungere anche tutti gli altri istituti italiani che non potranno essere coinvolti nel programma di lezioni frontali sarà registrata una lezione-video con il testimonial che sarà pubblicata e diffusa su un sito internet dedicato alla campagna. 
 
Tutte le scuole italiane saranno invitate a proiettare questa lezione "speciale" di approfondimento e prevenzione sul fumo in classe. 
 
Sarà sviluppata anche una app con giochi e quiz per illustrare ai ragazzi la pericolosità di questo vizio e i benefici che derivano da stili di vita sani. 
 
La lotta al fumo non è la sola priorità di AIOM nei confronti dei giovani: la prevenzione inizia da piccoli anche con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica. 
 
I dati infatti non sono molto incoraggianti: due milioni e mezzo di under 19 non svolgono nessuna attività fisica, sono completamente sedentari. 
 
Trascorrono troppe ore (tre o più ogni giorno) davanti al computer o al tablet: in particolare la percentuale dei 15enni che passano in questo modo il tempo libero, dal 2010 al 2014, è aumentata dal 24,2% al 28,1% (maschi) e dal 16,1% al 25,9% (femmine).  
 
Preoccupa anche il consumo di alcol: nella fascia d’età compresa fra gli 11 e i 17 anni, quasi il 20% eccede con le bevande alcoliche, 7 ragazzi su 10 non sanno che il 40% delle neoplasie può essere evitato con uno stile di vita sano e che la prevenzione secondaria, come l’adesione alle campagne di screening attivate nel nostro Paese, fa aumentare in modo significativo la sopravvivenza attraverso una diagnosi tempestiva. 
 
Da sei anni l’associazione degli oncologi, in collaborazione con il mondo dello sport, ha dato vita al progetto “Non fare autogol”, è il più importante progetto di informazione mai realizzato in Italia sui fattori di rischio oncologico, indirizzato agli studenti delle scuole superiori. 
 
A partire da novembre fino a giugno 2016, l’iniziativa toccherà i 20 capoluoghi di Regione e coinvolgerà gli Assessorati regionali alla Sanità. 
 
Quest’anno il nostro testimonial di punta è Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, che coordina la squadra della prevenzione composta da grandi giocatori della serie A e dagli allenatori. 
 
 

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