Carenza di vitamina D nei bambini, prevenirla e curarla
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 14 Dicembre 2015 15:25 Stampa
Bambino copyGli esperti della Società Italiana di Pediatria, Sip, hanno dichiarato che i bambini di oggi soffrono di carenza di vitamina D, sostanza fondamentale per fissare il calcio e importantissima per la salute delle ossa. 
 
L'ipovitaminosi D, condizione che va dall'insufficienza al deficit di vitamina D, riguarda oltre un bambino su due, con punte massime in epoca neonatale e nell'adolescenza, dove si arriva a percentuali del 70%.
 
bambino vitamina D

Il motivo è semplice, i bambini trascorrono troppo tempo chiusi in casa a guardare la televisione, a giocare ai videogiochi, mentre dovrebbero passare buona parte della loro giornata all’aria aperta per poter godere dei benefici della luce solare.
 
Con l'aiuto dei raggi del sole adulti e bambini sono in grado di sintetizzare la vitamina D, grazie alla mediazione del deidrocolesterolo, un derivato del colesterolo che si trova nella pelle.
 
Secondo le statistiche sembra che 6 bambini su 10 ne siano carenti, chi in forma lieve chi invece in maniera più seria. 
 
Per questo, le più importanti società di pediatria a livello nazionale hanno ritenuto necessario stilare un documento dal titolo "Vitamina D in età pediatrica" (destinato ai pediatri ma utile a tutti) che illustra raccomandazioni atte a prevenire la carenza di questa vitamina nella fascia di età che vai da 0 a 18 anni.
 
La Consensus sulla vitamina D in età pediatrica è stata promossa dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) e dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e sociale (SIPPS), in collaborazione con la Federazione Medici Pediatri (FIMP).
 
Avere buone dosi di vitamina D nella fase della crescita è molto importante perché in questo periodo si gettano le basi per una giusta mineralizzazione delle ossa con conseguenze e ripercussioni in età adulta, secondo Giovanni Corsello, presidente Sip, La vitamina D è utile anche ad altre funzioni.
 
Nel neonato la vitamina D aiuta a prevenire il rachitismo e in generale questa vitamina aiuta a migliorare la densità ossea, ma nuove evidenze scientifiche suggeriscono anche un ruolo positivo anche nell'asma e in alcune malattie autoimmuni, come il diabete mellito.
 
Nei primi due anni di vita la vitamina D è essenziale per la sua attività sullo scheletro (fase di crescita rapida), ma anche perché interviene nello sviluppo del sistema immunitario intestinale, proteggendo il bambino dalle allergie.
 
Risulta chiaro per i bambini, ma anche per gli adulti, trascorrere ogni giorno del tempo all’aria aperta, soprattutto se è una bella giornata di sole e l'deale sarebbe passeggiare in montagna, fare una gita al mare o in mezzo al verde. 
 
Quando ciò non è possibile si può comunque godere di quel pochino di sole che offre la giornata o anche delle nuvole (il sole infatti c’è lo stesso).
 
Secondo gli esperti sarebbe sufficiente un’esposizione di 30 minuti 3 volte a settimana, importante però che il sole colpisca viso, braccia e gambe.
 
La vitamina D che ricaviamo dagli alimenti è una percentuale davvero bassa (10% sul totale),per questo è frequente che il pediatra suggerisca, in caso di carenza o in fase di prevenzione nei periodi autunno-invernali, l’assunzione di un integratore di vitamina D da far assumere al bambino o alla mamma se si tratta di neonati allattati al seno.
 
Importante è che i bambini consumino alimenti che contengano calcio come latte e latticini su cui però ci sono diversi dubbi in quanto all’effettiva capacità del nostro organismo di utilizzare quel calcio, ma anche in tanti alimenti vegetali come mandorle, semi di sesamo. 
 
Inoltre è importante anche che i bambini facciano attività fisica e abbiano in generale uno stile di vita sano perchè il sovrappeso e infatti sono nemici anche della vitamina D che essendo liposolubile rimane “incastrata” nei depositi di grasso non riuscendo ad arrivare agli organi che ne hanno bisogno.
 
 

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