Giocattoli vintage battono quelli hi-tech secondo gli scienziati
Bambini - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 28 Dicembre 2015 15:20 Stampa
baby PC logoSecondo uno studio americano, pubblicato su "Jama Pediatrics", la competizione tra giochi per l'infanzia tradizionali e giochi elettronici è vinta dai primi: per fare felici i bimbi è meglio puntare sui giochi di una volta perché i giochi vintage battono quelli hi-tech nel favorire lo sviluppo dei più piccoli.  
 
Mini-computer, telefoni per bambini, oggetti parlanti e tutti gli altri giocattoli pubblicizzati per aumentare la capacità di linguaggio del piccolo in realtà limitano l'interazione dei genitori con i figli.
 
bambina cellulare

Questo aspetto è cruciale per lo sviluppo cognitivo del bimbo, come sostengono i ricercatori, un giocattolo che parla o suona frena lo scambio verbale tra mamma e bambino e il piccolo stesso emette meno vocalizzi rispetto a quando gioca con le costruzioni o sfoglia un libro.  
 
Lo studio ha preso in considerazione 26 famiglie, maggiormente bianche e istruite, gli scienziati pensano che i risultati potrebbero essere diversi con un campione più ampio e diversificato. 
 
I bimbi coinvolti avevano tra i 10 e i 16 mesi d’età, il lavoro ha cercato di catturare le interazioni genitore-figlio a casa loro, senza che i ricercatori fossero presenti a osservare la scena. 
 
Gli autori hanno fornito dispositivi di registrazione che sono rimasti accesi per 3 giorni, durante i quali mamme e bimbi hanno giocato con diversi tipi di giocattoli, per 2 sessioni da 15 minuti l’una. 
 
I giochi usati sono stati elettronici (computer portatili per bambini, telefoni cellulari e fattorie parlanti), tradizionali (puzzle e costruzioni) e libri cartonati.
 
Con questi strumenti tecnologici, mamme e papà smettono di parlare, conferma Kathy Hirsh-Pasek, professoressa alla Temple University, che non è stata coinvolta nello studio, ma ha riscontrato risultati simili con gli e-book e in generale con i dispositivi elettronici.
 
Ciò che viene detto in questi casi è legato alle regole, come non toccare questo o fai questo, oppure nulla perché il giocattolo parla anche per loro. 
 
I ricercatori sono rimasti sorpresi dai risultati ottenuti: si sarebbero aspettatati che alcune coppie genitore-figlio parlassero di più con un certo tipo di gioco e altre interagissero maggiormente con giocattoli diversi.  
 
Le conclusioni del lavoro sono molto chiare, quando vengono usati dispositivi elettronici, i genitori pronunciano in media 40 parole al minuto, con i giocattoli tradizionali 56 e con i libri 67. 
 
In presenza di dispositivi elettronici usano meno anche parole legate al gioco stesso, frasi pronunciate 4 volte più spesso con i libri e 2 volte più di frequente con i giochi tradizionali. 
 
I risultati poi non cambiano in relazione al sesso e all’età del piccolo e nemmeno in base alla loquacità dei genitori.  
 
L'impressione è che nel caso dei dispositivi elettronici i genitori lascino il figlio libero di interagire con il giocattolo, restando in disparte, come spiega Anna V. Sosa della Northern Arizona University, che ha condotto lo studio ripreso dal "New York Times". 
 
La ricerca si aggiunge alla mole crescente di lavori su giocattoli e libri elettronici che limitano gli scambi verbali tra genitori e figli.
 
 

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