Madre punisce il figlio bullo su Facebook
Bambini - Articoli
Scritto da Serena Cellotto     Giovedì 10 Marzo 2016 21:25 Stampa
violenzaminore

«Figlio, tu umili la tua compagna, io umilio te». Una frase che suona a dir poco strana, al giorno d’oggi, in un’era in cui i genitori si fanno abili portavoce dei figli, sostenendoli anche quando sbagliano e difendendoli a spada tratta da insegnanti o educatori. E qui l’eccezione, che come sempre c’è, per fortuna. Infatti la mamma di un dodicenne “bulletto” non solo lo ha rimproverato, ha deciso di farlo pubblicamente, e sul più utilizzato dei social: Facebook.

Il post ha ricevuto più di 55mila like, e ovviamente anche una valanga di commenti negativi: le critiche sono piovute dal cielo, chi la critica dicendole che in questo modo crea problemi al figlio, e chi la taccia di fama, anche a scapito della salute del propiro figlio, facendogli unosmacco che lo perseguiterà per sempre.


La donna, Terri Day Evans, mamma di un ragazzino di 12 anni, saputo che il figlio aveva pestato il piede di una compagna così forte da romperle la scarpa, si è sfogata su Facebook, svergognandolo pubblicamente. "Sono assolutamente disgustata all'idea che il mio figlio di 12 anni abbia ritenuto opportuno pestare il piede a una compagna di scuola con tanta forza da rovinare le sue scarpe nuove. Ti dirò una cosa Jacob, se proverai ancora a rivolgerti a lei o a qualcun altro in maniera prepotente, io personalmente ti consegnerò ai loro genitori... Dì addio ai soldi che ti avrei regalato al tuo compleanno: serviranno per comprare alla ragazza un nuovo paio di scarpe e un mazzo di fiori!"

Ecco, forse poteva fermarsi lì senza creare un hashtag #Iwillnothaveabullyinmyhouse (non ci saranno bulli a casa mia), o chissà, forse la punizione doveva essere esemplare. il post diventa subito virale. Ma mamma Terri ha replicato, spiegando di avere parlato con il figlio prima di inviare il messaggio. «E’ stato taggato nel mio post prima che questo diventasse virale, in modo che i suoi amici potessero vedere che le sue azioni hanno delle conseguenze, e che quello che ha fatto non lo rende grande, né intelligente, né duro, né divertente».

Ribatte “Non mi interessa molto di chi non è d’accordo con il mio stile genitoriale: mio figlio ha umiliato e messo in imbarazzo una ragazza, e a prescindere dal suo ragionamento (ha detto che non si aspettava di rompere la scarpa e che pensava che lei potesse divincolarsi), la bambina piangeva, e poteva lasciare la sua scuola perché era vittima di bullismo... Quindi quello che chiamate “avere messo in imbarazzo un figlio” non è nulla rispetto all’umiliazione che ha subito la ragazzina, girando per la scuola con gli occhi rossi dal pianto. Sono convinta che questo sia stato un episodio isolato, che non si ripeterà”
 

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno, accetti il servizio e gli stessi cookie. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information