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Blue Whale: il gioco del suicidio contro i ragazzi tra 9 a 17 anni
Bambini - Articoli
Scritto da Eva Forte     Mercoledì 17 Maggio 2017 10:48    PDF Stampa E-mail
Blue Whale 1Vogliamo portare alla vostra conoscenza il gioco horror che dopo aver mietuto e continuare a farlo, oltre 150 viuttime in Russia, è arrivato anche in Italia. Si chiamam Blue Whale e coinvolge ragazzini dai 9 ai 17 anni. Il gioco portato avanti da abili amministratori tende a modificare la percezione della vita dei ragazzi coinvolti con prove giornaliere di 50 giorni. L'ultima prova è quella di suicidarsi, generalmente buttandosi giù da un palazzo (un caso ha visto la ragazza suicidarsi mettendo la testa sul binario di un treno).
 
Blue Whale (Balena blu), un macabro gioco che come conclusione porta alla morte dei suoi partecipanti, tutti in età compresa tra i 9 e i 17 anni è una perversione nata in Russia ma che sta dilagando anche in altre Nazioni, Italia compresa. Secondo le autorità russe questo spaventoso meccanismo di gioco ha portato alla morte attraverso il suicidio di 157 adolescenti in soli sei mesi. Sembra allucinante pensare che dei ragazzi ci caschino, sapendo bene l’iter del gioco. La sfida dura 50 giorni e in vita i partecipanti ad affrontare alcune prove come ad esempio guardare film dell’orrore per una intera giornata, disegnarsi addosso una balena con un coltello, svegliarsi alle 4,20 del mattino. L’ultima sfida, il cinquantesimo giorno, è quella di salire sull’edificio più alto che si conosca e saltare giù. Lo sanno, i partecipanti, che si deve morire per vincere la sfida, il tutto filmato da altri partecipanti che a loro volta poi affronteranno le sfide giorno dopo giorno fino ad arrivare al terzo livello, quello che porta alla morte. Chi vince è un leader e gli altri sono orgogliosi. Chi invece non prosegue subisce minacce per lui e la propria famiglia. Il tutto manipolato da chi cura il gioco… i “curatori” che adescano i giovani nei social network. “Blue Whale è il gioco del suicidio che passa attraverso i social: così come le balene azzurre, per morire, decidono di suicidarsi arenandosi sulla spiaggia, così anche gli adolescenti, sobillati da veri e propri criminali presenti sui social, decidono di accettare 50 sfide, sempre più estreme, che li trasformano e li portano fino alla depressione. Se la regola generale è quella di non dire nulla ai genitori, l’ultima sfida, quella finale, è il suicidio, ovviamente facendosi riprendere in video dagli amici per poter avere una testimonianza”. Un gioco per disadattati forse? Una follia che dilaga e si trascina dietro giovani facilmente suggestionabili? Gli slogan che circolano per avvicinare altre persone dicono: “Questo mondo non è per noi” oppure “Siamo figli di una generazione morta”.

Quasi tutti i partecipanti prima dell’ultima prova hanno lasciato messaggi sui social network. Le ultime due vittime risalgono alla settimana scorsa, due giovanissime ragazze. Yulia Konstantinova, 15 anni, ha messo la foto di una balena blu su Internet scrivendo “End” sul suo profilo, per poi essere ritrovata morta in un condominio. Stessa sorte per Veronika Volkova, 16, che insieme a pensieri strazianti, ha lasciato un ultimo “Il senso è perduto… Fine”. Disegni fatti dalle vittime Le prime indagini hanno riportato che le vittime siano persone normalissime appartenenti a famiglie senza problemi particolari… normali. Sembra che la rete sia innescata attraverso gruppi sui social network e che le vittime appartenessero agli stessi gruppi online. Per ora si pensa che l’ideatore di questo orrendo gioco sia un ragazzo di 21 anni, Budeikin Phillip, al momento arrestato. Lui, studente di psicologia, non è minimamente pentito di questo gioco e anzi per lui è un modo per ripulire la società. Le Iene hanno intervistato le mamme delle vittime in Russia: “Sembravano tranquille, anche il giorno in cui hanno deciso di suicidarsi hanno fatto quello che facevano tutte le mattine. Ci sono persone che garantiscono ai ragazzi di ‘salvarli’ dai problemi che li affliggono, ma i nostri figli non soffrivano di depressione, erano giovani, solari e pieni di vita. Partecipare a quel ‘gioco’ li ha cambiati e portati alla morte”. Dalla Russia il gioco ha raggiunto il Brasile, ma anche Francia e Inghilterra.

Ma la storia non finisce e prende tratti ancora più, se possibile, allucinanti e allarmanti. Sembra infatti che il gioco sia arrivato anche a bambini più piccoli, mascherato da una ragnatela virtuale legato ad un gioco per piccolissimi che si chiama “La fata di fuoco”. Attraverso questo sistema si istigano bambini di soli 5 anni ad accendere il forno per diventare di fuoco come le Winx, le fate più amate dei cartoni animati. Una bimba di 5 anni è rimasta gravemente ustionata dopo aver acceso il forno di casa in piena notte per fare una magia. Il gioco è portato avanti da persone senza il minimo scrupolo e gioca sulla sensibilità dei bambini e ragazzi con cui entrano in contatto. Un caso passato inizialmente come suicidio, qui in Italia, è ora stato invece ricollegato alla Balena Blu. Si tratta di un ragazzo di Livorno di 15 anni, morto il 17 marzo gettandosi da un palazzo di 26 piani. Poco dopo alla redazione de Le Iene è arrivato un messaggio anonimo in cui si segnalava il parallelo del suicidio del giovane con il gioco russo. Sono stati due compagni del ragazzo a prendere coraggio e a segnalare l’accaduto e della possibile partecipazione al gioco del loro amico che ne manifestava i sintomi. Si era procurato un taglio all’addome (una delle prove è proprio quella di tagliarsi e procurarsi del male) e per questo era dovuto tornare a casa da scuola, senza che la famiglia se ne accorgesse. I suoi amici avevano interpretato questo taglio fatto forse con un chiodo, come un chiaro riferimento all’autolesionimo obbligatorio delle regole del gioco. sembra poi che parlasse sempre del palazzo (quello da cui poi si è buttato), dicendo che da la sù si godeva un’ottima vista. La sera prima del suicidio si stava preparando al compito di latino… poi il suicidio, tutto in tema con le regole del gioco che dettano la normale vita, come se niente fosse, per fingere che tutto vada per il verso giusto fino alla fine. #BlueWhale Il gioco condiziona le menti dei partecipanti, producendo un forte stress e una depressione acuta attraverso i video paurosi, di morte, reali e la musica che i curatori inviano ogni giorno, le notti insonni con la sveglia obbligata alle 4.20. Si tratta di una vera e propria guerra contro i bambini, con “amministratori” sparsi in tutto il mondo, uniti da Internet e che colpiscono bambini sereni, vitali, normalissimi e con tanta voglia di vivere.

Per vedere il video de Le Iene si consiglia di farlo solo se maggiorenni. Sono video molto forti e di impatto:


[embed]https://www.facebook.com/leiene/videos/10155375689460530/[/embed]


Una precisazione da parte di Rainbow:

“Rainbow, i cui prodotti sono finalizzati a promuovere valori positivi di amore, bontà e divertimento, è profondamente colpita e dispiaciuta della diffusione- per mano di ignoti- di post che promuovono gravi gesti contro la persona sfruttando personaggi amati dai bambini come quelli di Winx Club. 

Rainbow è venuta a conoscenza della circolazione di questi post in Russia nell’estate del 2016 e all'epoca si è immediatamente attivata per denunciare il fatto alle autorità russe competenti per istigazione al suicidio, diffusione di informazioni atte a causare danno alla salute e allo sviluppo dei minori, oltre che violazione di copyright essendo essa stessa parte lesa. Rainbow. Ha quindi posto in essere quanto in suo potere per fare luce sulla vicenda e sui responsabili della diffusione criminosa del post.

Dal 2016 Rainbow sta attentamente monitorando il caso ed è in attesa di conoscere gli esiti delle indagini avviate dalle autorità russe, tutt’ora in corso, e tutti gli opportuni provvedimenti che saranno intrapresi per bloccare la circolazione del post e assicurare i responsabili alla giustizia.

Il caso è anche stato portato all'attenzione della polizia postale italiana per fronteggiare qualsiasi rischio di traduzione e veicolazione sul territorio italiano.

Rainbow è altresì preoccupata e umanamente colpita dal continuo accostamento tra il post menzionato e la terribile notizia – risalente a oltre 1 anno fa relativa alla bambina di 5 anni, rimasta ustionata in gran parte del corpo a causa di una stufa a gas dopo essere stata lasciata sola in casa dalla nonna.  Le indagini delle autorità russe non hanno tra l’altro evidenziato alcuna relazione o responsabilità tra l’episodio che ha visto coinvolta la bambina e Rainbow stessa. Rainbow invita quindi a fare particolare attenzione alla correttezza delle informazioni per evitare il dilagare di informazioni potenzialmente rischiose.

Come è noto, Rainbow ha, nel proprio DNA, una spiccata sensibilità relativa al mondo dell’infanzia in tutti i prodotti che la caratterizzano: dalle produzioni animate al publishing, alla policy aziendale. Nello specifico, le produzioni animate di Rainbow seguono rigide direttive parent-approved, volte a evitare situazioni di pericolo relative agli ambienti in cui il bambino può ritrovarsi e magari provare a riprodurre azioni viste, anche solo per gioco o per scherzo. Per queste ragioni, nei propri prodotti Rainbow è particolarmente attenta ad evitare qualsiasi scena che potrebbe ispirare comportamenti pericolosi e tra questi ad esempio l’uso di fornelli o elettrodomestici”. 
 

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