La candida si può contrastare grazie ad una pianta
Benessere - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Lunedì 16 Settembre 2013 15:16 Stampa
erbeL'infezione da Candida, nasce dall’azione del fungo patogeno Candida Abicans responsabile di micosi molto comuni che dunque non preoccupano sempre le persone, le quali tendono a sottovalutarne gli effetti. 
 
La scoperta che potrebbe aiutare la ricerca per una cura efficace, oltre ai soliti farmaci chimici, viene dalla università del Kansas, dove un medico ricercatore, Govindsamy Vediyappan, avrebbe trovato un valido aiuto in una pianta. 
 
Gymnema Sylvestre

Il nome scientifico della pianta in questione è Gymnema Slyvestre Schult, è un rampicante molto diffuso in molte regioni tropicali di India, Cina, Australia e Africa. I test condotti dai ricercatori del Kansas hanno fatto emergere due caratteristiche importanti di questa pianta, quando viene usata contro il fungo Candida: lo indebolisce, lo rende meno aggressivo e molto più trattabile con i normali medicinali. 
 
Inoltre regola il glucosio nell’organismo, abbassando i livelli degli zuccheri e dunque impedendo che l’infiammazione torni a manifestarsi. Pare che non ci sia alcun effetto tossico o allergico, da parte di questa pianta, sull’organismo umano e dunque non ci sono nemmeno pericoli di rigetto.
 
Il fungo candida è il responsabile di un'infezione da micosi piuttosto comune detta candidosi. Si stima che questo patogeno infesti circa l’80% delle persone.
 
Il fungo può invadere l’organismo  e causare serie infezioni orali, intestinali e genitali. Questa micosi è la responsabile di circa il 30% dei decessi tra le persone che ne sono oggetto ed è una preoccupazione tra i malati di cancro (in particolare tra i pazienti con tumore del cavo orale e del collo). 
 
Allo stesso modo sono a rischio i pazienti con l'HIV, i pazienti oggetto di trapianto di organi e tutte le persone con un sistema immunitario compromesso.
 
I ricercatori hanno dimostrato in vitro che questa pianta (Gymnema Slyvestre Schult)è sicura da usare perché non danneggia le cellule del nostro corpo, ma blocca la virulenza di questo fungo. Assumendo il farmaco si potrebbero potenzialmente aiutare i pazienti a controllare la crescita invasiva del fungo e anche contribuire a riportare in basso i loro livelli di zuccheri nel sangue.
 
I risultati ottenuti dagli autori dello studio, pubblicato sulla rivista "PLoS One", sono importanti sia per la salute umana che le applicazioni biomediche e il potenziale di sviluppo dei farmaci.
 
 

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