Giovedì 04 Dicembre 2014 15:43
La dieta mediterranea, oltre ai molti benefici che offre, sembra che allunghi anche la vita: un nuovo studio del Brigham and Women's Hospital, struttura affiliata all'Università di Harvard, ha scoperto che la Dieta Mediterranea ha un effetto protettivo sui telomeri (strutture che proteggono i cromosomi dall'accorciamento che potrebbe verificarsi ad ogni duplicazione del Dna). Molti studi condotti in precedenza hanno stabilito che l’accorciamento dei telomeri porta al logorio delle cellule ed espone l’essere umano a diverse patologie.
Gli autori del nuovo studio, coordinati dall'esperta della T.H. Chan School of Public Health Immaculata De Vivo, hanno analizzato le abitudini alimentari di 4.676 donne in buono stato di salute che avevano compilato questionari nell'ambito del Nurses' Health Study.
Questo progetto ha previsto anche la misurazione dei telomeri delle partecipanti e i risultati hanno dimostrato che in generale mangiare sano si associa a telomeri più lunghi, lo spiega Marta Crous Bou, primo nome dello studio.
L'associazione più forte è stata osservata fra le donne che seguivano una dieta mediterranea, la ricerca è la prima ad aver associato la Dieta Mediterranea a una protezione dei telomeri.
I risultati dello stdio hanno offerto un ulteriore sostegno ai benefici dell'aderenza a questa dieta per promuovere la salute e la longevità.
Sulla base dei dati della ricerca, gli studiosi hanno riscontrato che un’aderenza alla Dieta Mediterranea di tre punti rappresentava un periodo di invecchiamento di circa 4,5 anni, una differenza comparabile a quella tra fumatori e non fumatori.
Alimenti come pesce, olio extra vergine d’oliva, verdura e legumi, sono cibi essenziali nella dieta mediterranea e fanno in modo che i telomeri non si accorcino rapidamente favorendo la possibilità che l’essere umano viva più a lungo.
Per aiutare la popolazione a fare le scelte alimentari più corrette sarà però necessario condurre nuovi studi mirati a identificare gli ingredienti della Dieta Mediterranea responsabile di questo effetto protettivo nei confronti dei telomeri.
I ricercatori credono che sia importante riuscire a tenere sempre intatta la lunghezza dei telomeri che consente di avere intatte le difese contro la maggior parte delle malattie.
Lo studio è stato pubblicato sulla nota rivista medica di “British Medical Journal”.
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