Ansia e stress, per combatterli si deve andare a letto presto
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 09 Dicembre 2014 15:07 Stampa
dormireNon riposare a sufficienza e stare svegli fino a tardi potrebbe essere una conseguenza al fatto di avere delle preoccupazioni e dei pensieri negativi persistenti.
 
Questa la scoperta dei ricercatori della Binghamton University, che hanno coinvolto nella ricerca cento studenti chiedendo loro di completare dei questionari per valutare le abitudini e gli orari di sonno e verificare se fossero preoccupati o afflitti da pensieri negativi.
 
Non riuscire a dormire

I risultati, pubblicati su "Cognitive Therapy and Research", hanno mostrato che i soggetti nottambuli e coloro che dormono poche ore a notte, si trovano moto più spesso ad avere a che fare con i pensieri negativi rispetto ai mattinieri e a coloro che godono di un riposo notturno più lungo.
 
Secondo quanto emerge dalla ricerca, spesso chi dorme poco o fa molto tardi la sera è infatti particolarmente esposto a pensieri ansiogeni, con ripercussioni sulla sfera privata e anche su quella lavorativa.
 
Dallo studio è emerso che sia che si abbia un sonno ridotto o che si vada a letto tardi, si ha un maggior rimuginare di pensieri negativi e intrusivi, un meccanismo mentale difficile da controllare e da non sottovalutare perché può essere associato ad ansia e depressione.
 
Sebbene i dati suggeriscano una correlazione tra sonno e pensieri negativi, è più probabile che siano le preoccupazioni a provocare un'interruzione o una riduzione del sonno, che non la mancanza di sonno a determinare l'aumento di ansia e preoccupazioni.
 
Per questo è importante studiare il rapporto tra sonno e pensieri negativi persistenti perchè potrebbe aprire una nuova strada per il trattamento di persone afflitte da nevrosi (depressione, ansia o disturbo post-traumatico da stress), come spiega il dottor Coles, uno degli autori dello studio.
 
Coles aggiunge che partire dallo studio del sonno potrebbe infatti portare alla riduzione dei sintomi della psicopatologia.
 
Come ormai noto da tempo, un insufficiente numero di ore di riposo incide negativamente sul nostro umore e secondo la ricerca inglese andare a letto a tarda turba più di quanto dovrebbe il nostro benessere mentale.
 
Anche in uno studio precedente, pubblicato l’anno scorso sul "Journal of Occupational Psychology",  scaturì un legame rilevante tra le ore di riposo insufficienti e una frequenza più marcata di sintomi depressivi. 
 
Il corpo umano ha bisogno di una certa regolarità e pianificare con cura il riposo è sicuramente una buona prassi quotidiana. 
 
Secondo la maggior parte degli esperti, sono necessarie almeno 8 ore di sonno a notte, ma questa non può essere considerata una regola generale valida per tutti: è fondamentale imparare a conoscere il proprio corpo per capire di quanto riposo abbiamo bisogno per sentirci veramente in forma. 
 
Per facilitare un sano riposo bisogna evitare attività poco rilassanti, come trascorrere molto tempo davanti al computer o davanti alla televisione. 
 
Passare ore davanti ad uno schermo può stimolare in maniera eccessiva il sistema nervoso, ostacolando il rilassamento richiesto, il cervello è in continua attività, il che non aiuta a raggiungere una condizione psico-fisica di calma e a prendere sonno velocemente.
 
 

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