Troppo paracetamolo provoca infarto e ictus
Benessere - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Mercoledì 04 Marzo 2015 14:55 Stampa
Cuore UmanoUsare troppo a lungo e ad alti dosi il paracetamolo, uno degli antidolorifici ed antipiretici da banco più diffusi, assunto tutti i giorni e ad alto dosaggio, aumenta del 68% i rischi di infarto ed ictus. 
 
Inoltre il paracetamolo, che agisce inibendo l'azione delle prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori) ed è considerato dai medici più sicuro dell'aspririna, aumenta del 50% il rischio di ulcera o emorragie.  Il paracetamolo, assunto in quantità elevate può causare problemi cardiovascolari, gastrointestinali e renali, che possono sfociare poi in ictus e infarti.
 
Paracetamolo

Il rischio di morire di infarti o ictus nel gruppo di studio è aumentato del 63% tra le persone che assumevano medicinali in eccesso.
 
Questi dati li riferisce il Daily Mail, che emergono da uno studio condotto da ricercatori britannici del "Leeds Institute fopr Rheumatoc and Musculockeletal Medecine" su 666.000 pazienti seguiti in 8 diverse riscerche, che hanno assunto quotidianamente paracetamolo fino ad un massimo di 14 anni per lenire i forti dolori causati da atrite o gravi mal di schiena. 
 
Philip Conaghan, responsabile della ricerca, invita alla prudenza, infatti in molti opazienti che hanno assunto a lungo il paracetamolo potrebbero aver avuto malattie che hanno probabilmente causato la morte prematura a prescidere dal farmaco. 
 
Per Conaghan servono ulteriori studi per poter accertare o escludere il legame tra il paracetamolo e l'aumento dell'incidenza di casi di infarto o ictus. 
 
In ogni caso, quando si tratta di curarsi con il paracetamolo (molto pericoloso se si usano oppiacei), gli scienziati invitano a rispettare rigorosamente i dosaggi, può essere venduto senza ricetta, ma questo non esclude effetti collaterali quando si supera il dosaggio consigliato, che è di 4 grammi al giorno per un adulto di 80 kg di peso o più.
 
Le conseguenze peggiori possono sopravvenire, specie per il fegato (attenti al triclosan), con dosi giornaliere comprese tra i 10 e i 15 grammi che possono mandare in tilt l’organo: ma tra gli alcolisti bastano anche dosi decisamente inferiori. 
 
Lo studio è stato pubblicato sul "British Medical Journal".
 
 

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