30 anni di menopausa... alleviamo i sintomi!
Benessere - Articoli
Scritto da Eva Forte     Venerdì 04 Marzo 2016 11:49 Stampa
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Un terzo della vita della donna la vede combattere con i sintomi della menopausa. per circa 30 anni ci si trova nella fase post menopausa e così le over 50 rappresentano ad oggi il gruppo sociale più nomeroso, a dover combattere poi con più o meno gli stessi sintomi. Ogni donna poi affronta questa fase della vita a modo proprio: c'è chi la tollera e chi la vive con serenità, ma in molte si cerca la soluzione migliore per conviverci.

Interessanti i risultati della ricerca «Le donne e la menopausa» condotta da GfK Italia per conto di Msd Italia. Insieme ai numeri è stato presentato anche un farmaco per la terapia ormonale sostitutiva.

Prima di arrivare alla menopausa siamo tutte accomunate dalla paura dei sintomi che possono anche compromettere la qualità della vita come ad esempio le vampate di calore, l'aumento di peso, l'impatto sul sonno e gli effetti negativi sull'umore. Da non sottovalutare le problematiche legate alla sessualità. Nonostante questo solo 1 donna su 4 si attiva per cercare di risolvere questi fastidi: il 5% sceglie una terapia ormonale sostitutiva, circa il 10% sceglie un integratore alimentare, l’8% opta per prodotti naturali/omeopatici. La figura del ginecologo rimane preponderante essendo lui a consigliare la terapia ormonale in tre quarti dei casi. Le resistenze a questo tipo di trattamento sono legate prevalentemente al timore di assumere ormoni/farmaci per gestire una condizione considerata fisiologica, al timore di ingrassare, al timore di aumentare il rischio di avere tumori, e più marginalmente, anche a una resistenza da parte del medico.

Il farmaco è un’associazione tra un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (Serm), il bazedoxifene, ed estrogeni naturali. Con gli estrogeni il farmaco mantiene i benefici della terapia ormonale e con bazedoxifene riduce il rischio di iperplasia endometriale. "Si tratta di un’importante innovazione terapeutica - afferma Andrea Riccardo Genazzani, ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Pisa e presidente Isge - efficace nel contrastare i sintomi correlati alla carenza di estrogeni, indicata per le donne con utero per le quali la terapia progestinica non è appropriata. Si tratta di una combinazione di estrogeni coniugati e bazedoxifene. Quindi una terapia ormonale senza progestinico. Gli estrogeni coniugati rimpiazzano la mancata produzione estrogenica nelle donne in menopausa e alleviano i sintomi menopausali. Poiché gli estrogeni promuovono la crescita dell’endometrio, i loro effetti, se non contrastati, aumentano il rischio di iperplasia e cancro dell’endometrio. Da qui la necessità dell’aggiunta di bazedoxifene, che agisce come antagonista del recettore degli estrogeni nell’utero"
 
 

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