Adolescenti non vanno dal medico, carnet di voucher per visite ai ragazzi tra 14 e 22 anni
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Martedì 22 Novembre 2016 11:00 Stampa
adolescentiSono più di 300.000 i pazienti tra i 15 e i 17 anni che soffrono di almeno una patologia cronica, ma che non hanno più l’età giusta per il pediatra e restano senza assistenza, la Società italiana di medicina dell'adolescenza, per rimediare a questa situazione, lancia i "Voucher della salute" da usare come visite specialistiche in strutture convenzionate del Sistema Sanitario Nazionale.
 
Secondo i dati Istat 2015, in Italia sono oltre 300.000 i pazienti tra i 15 e i 17 anni che soffrono di almeno una patologia cronica e la maggior parte di loro è affetto da malattie allergiche, mentre 24.000 ragazzi soffrono di disturbi nervosi. Per fare fronte a questa enorme richiesta di cure e puntare sulla prevenzione primaria, la Società Italiana di Medicina dell'Adolescenza (Sima) propone come soluzione questi voucher che hanno come obiettivo di assicurare la continuità delle cure dei ragazzi al termine dell’età pediatrica, tra i 14 e i 22 anni. 
 
 
Piernicola Garofalo, Presidente Sima spiega che esiste una larga fascia di ragazzi sani per i quali il Sistema Sanitario Nazionale non prevede visite mediche, così, ispirandoci ai recenti Voucher della Cultura, hanno pensato di ideare qualcosa che riguardasse la cultura della salute e della prevenzione. 
 
La proposta-pretesto che lanciano alle istituzioni per porre il problema dell’assistenza sanitaria in questa delicata fascia di età. Secondo gli esperti, è fondamentale anche rendere consapevoli gli stessi ragazzi che hanno delle necessità sanitarie da soddisfare e che devono iniziare un percorso assistenziale. 
 
I giovani, spiegano gli esperti Sima, devono imparare ad essere attivi sulla propria salute, si deve tutelare la salute e fare prevenzione, per far sì che gli adolescenti si prendano cura della propria salute. 
 
Per realizzare questo è necessario assicurare continuità della copertura sanitaria, serve inoltre un’educazione alla salute e alla prevenzione primaria che va fatta sui soggetti sani per poter incidere positivamente sugli stili di vita prima che i ragazzi prendano quelle cattive abitudini che poi li accompagneranno da adulti con inevitabili conseguenze sulla salute. 
 
La proposta del Voucher della Salute è indirizzata anche al Ministero della Salute, c’è un problema di sostenibilità economica ma la salute degli adolescenti richiede una strategia che ad oggi manca, nei nuovi Lea c'è di tutto ma esiste nulla per gli adolescenti eppure si tratta di 5-6 milioni di persone che per circa 10 anni, dai 12 ai 22 anni, restano senza assistenza.
 
L’idea della Sima è quella di realizzare un vero e proprio carnet di voucher da utilizzare come visite specialistiche nella salute pubblica, in strutture convenzionate, che ogni Regione potrà decidere di usare per le cure primarie sul territorio sia presso il pediatra sia presso il medico dell’adulto. 
 
Potrebbe farsi carico della spesa il Sistema sanitario nazionale o quello regionale, ma anche una singola Asl, un'Azienda ospedaliera universitaria o un'assicurazione sanitaria, lo ipotizza il presidente della Sima aggiungendo che inizialmente si potrebbe prevedere anche solo una consulenza che serva ad individuare i problemi specifici di ciascuno per poter essere indirizzati dallo specialista giusto. 
 
L'importo di ciascun voucher dipenderà dal budget di chi abbraccia il progetto così come la durata, che può essere semestrale, annuale o triennale: dipende solo dall’ente erogatore. 
 
Secondo la Sima, il sistema dei Voucher avrà un duplice vantaggio: darà ai ragazzi autonomia e capacità di autogestione della propria salute e renderà meno rigido il Sistema Sanitario Nazionale adeguando l’offerta di cura lì dove c’è un’interruzione della copertura sanitaria stessa. 
 
Il sistema dei voucher andrebbe a migliorare anche la quantità e la qualità dell’offerta, il medico di famiglia potrà assumere il ruolo di vero e proprio consulente e sarà incentivato a dedicare un giorno della settimana a visitare solo gli adolescenti. 
 
Potrebbe inoltre diventare un tutor che indirizza il giovane verso il medico migliore per una visita specifica, ma avendo delle fasce orarie serali e dedicate in modo che un ragazzo di 16 anni non si ritrovi in sala d’attesa insieme ad un bimbo di tre anni sentendosi così fuori posto.
 
 

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