La metà degli italiani ha intolleranza al lattosio, il nuovo test
Benessere - Alimentazione
Scritto da Carmela Pelaia     Martedì 17 Dicembre 2013 15:10 Stampa
latte I sintomi sono gonfiore e crampi addominali, nausea, vertigini, cefalea, stanchezza cronica, flatulenza: stiamo parlando dell'intolleranza al lattosio di cui soffre il 50% degli italiani, a seguito di un bicchiere di latte o un cappuccino al bar.

La diagnosi non è immediata, i sintomi possono essere riconducibili ad altre malattie, ma ora è possibile intervenire con un test genetico che sarà disponibile nelle farmacie da gennaio 2014. Si tratta di un test su un campione di saliva, prodotto dall'azienda farmaceutica Crinos in collaborazione con G&Life, la squadra multidisciplinare di genetisti, biologi e nutrizionisti che opera all'interno della Area Science Park di Trieste.

latte bambina lattosio
Il kit contiene un tampone per il prelievo di cellule presenti nella saliva e buste preaffrancate per inviare il materiale al laboratorio di analisi, che entro 15 giorni rimanderà a casa, o nello studio del medico indicato, il risultato. Il test consente di determinare la predisposizione genetica all'intolleranza al lattosio, dovuta a un deficit della lattasi ( consente di digerire il lattosio e scomporlo nei due zuccheri semplici assimilabili dall'organismo, il glucosio e il galattosio).

Paolo Gasparini, primario di Genetica medica all'Ospedale Burlo Garolfo di Trieste, spiega che l'intolleranza al lattosio interessa ormai il 70% della popolazione mondiale, e in alcune aree come la Cina interessa il 100% degli abitanti.

Il problema nei casi più gravi (e stiamo parlando del 50%) non si limita alla mancata digestione del latte, ma anche a quella dei suoi derivati perché il lattosio si trova nei formaggi (non quelli stagionati e nemmeno lo yogurt dove il lattosio viene digerito dai fermenti lattici vivi), a volte nel pane e , in tracce, in alcuni tipi di farmaci.

Può capitare che alla base di un'intolleranza al lattosio ci sia la celiachia, l'intolleranza al glutine. Per questo motivo bisogna approfondire le cause del disturbo.

 

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