Scoperto il batterio che rende intelligenti e felici
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Scritto da Maria Ida Longo     Mercoledì 26 Maggio 2010 13:42 Stampa
Piu' intelligenti e felici con il Mycobacterium vaccae I ricercatori del Sage Colleges of Troy di New York, avrebbero scoperto il segreto per diventare più intelligenti grazie ad un micro-batterio ambientale, il “Mycobacterium vaccae“ che può avere un effetto benefico sia sulle capacità di apprendimento ma potrebbe essere anche un antidepressivo naturale.

“Il batterio dell’intelligenza” si trova principalmente nei terreni in campagna e nella sporcizia in genere, quindi  fare lunghe passeggiate in campagna non è solo un modo per tenersi in forma fisicamente, ma ci rende anche più intelligenti e meno depressi.

Passeggiando in mezzo alla natura si fa il pieno del batterio dell'intelligenza

I ricercatori, coordinati da Dorothy Matthews, hanno eseguito i loro studi su alcuni topi da laboratorio, nutrendone una parte con il batterio e lasciando l’altra priva di questo; in seguito, le cavie sono state messe in un labirinto e gli studiosi hanno potuto osservare che, i topi alimentati con il Mycobacterium vaccae si orientavano nel labirinto ad una velocità doppia, mostrando meno ansia rispetto ai topi privati del batterio, i quali si spostavano invece più lentamente.

Da ciò è scaturito che, il Mycobacterium vaccae influisce sulla produzione di serotonina (ormone del buonumore), che influenza beneficamente le capacità di apprendimento e i livelli di ansia.

E’ importante sottolineare però, che tale ricerca è scaturita da un altro studio eseguito dalla Bristol University e coordinato da Chris Lowry, il quale aveva evidenziato in alcuni pazienti malati di tumore un  miglioramento della condizione psicologica dopo la loro esposizione al Mycobacterium vaccae.

Anche da questo studio era scaturito che, il batterio stimola il sistema immunitario attivando i neuroni che producono serotonina, migliorando quindi l’umore e riducendo i livelli di ansia.

In conclusione, secondo Dorothy Matthews, visti i risultati di queste due ricerche, sarebbe opportuno valutare se inserire nei programmi scolastici attività all’aria aperta, ambienti dove questo microrganismo è presente, con l’obiettivo di ridurre l’ansia degli allievi e migliorare lo studio.

Fonte: AGi
 

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