Ebbene sì, uomini e donne sono diversi anche nelle parti più microscopiche: stiamo parlando delle cellule, che si differenziano in base al sesso e che sono più resistenti se fanno parte del corpo umano femminile.

Infatti, sembra che le cellule femminili riescano ad adattarsi meglio e a sopravvivere in percentuali maggiori a quelle maschili in caso ad esempio dello stress, riuscendo a trovare soluzioni per continuare a vivere.

Ad assicurare questa tesi, uno studio congiunto tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Sassari che ha verificato come uomo e donna abbiano destini diversi anche legati alla qualità delle proprie cellule.

Proprio in base a questa diversità, anche la possibilità di contrarre determinate patologie varia in base al sesso e proprio per questo si richiede un approccio di genere nello studio delle malattie: questo quanto si sta cercando di stabilire con il progetto "La medicina di genere come obiettivo per la sanità pubblica: l’appropriatezza della cura per la tutela della salute della donna".

Ad esempio si è visto con questa ricerca, come le cellule maschili sotto stress ambientale e farmacologico andando quindi verso la morte cellulare.

Fonte: ASCA