Creato il primo fegato umano in provetta
Benessere - Articoli
Scritto da Angela Messina     Martedì 02 Novembre 2010 09:12 Stampa
analisiLa ricerca nel campo della costruzione d’organi in laboratorio sta sempre di più diventando importante per cercare di risolvere, da un lato la mancanza d’organi per i trapianti, dall’altro per evitare il sempre presente problema dei rigetti. Riuscire a trovare una tecnica, che permetta la costruzione di un organo, usando le stesse cellule del paziente, sarebbe utile non solo perché permetterebbe sempre di poter aver un organo totalmente compatibile con il paziente, ma anche di usarlo per testare l’efficacia dei farmaci direttamente sull’organo da trattare.

L'Istituto di medicina rigenerativa del Wake Forest University Baptist Medical Center di Winston-Salem, nel North Carolina  c'è riuscito: ha creato un fegato in miniatura con tutte le funzionalità del fegato umano, almeno in laboratorio. Ora la scommessa sarà vedere se e come funzionerà l'organo trapiantato in un modello animale.



costruito il primo fegato umano in provettaIl fine ultimo della ricerca, è quello di fornire una soluzione alla carenza di donatori di fegato disponibili per i pazienti che hanno bisogno di trapianti. Inoltre i microfegati creati in laboratorio potrebbero anche venire usati per testare la sicurezza di nuovi farmaci.

Soker, autore della ricerca, ha spiegato il lor entusiasmo per le possibilità che questa ricerca rappresenta, ma sottolinea che essendo in una fase iniziale, ci sono molti ostacoli tecnici da superare prima di poterne far beneficiare ai pazienti.

In ogni caso, come ha spiegato Pedro Baptista, è la prima volta che cellule epatiche umane vengono utilizzate per creare in laboratorio, tramite bioingegneria, un fegato completo. Per creare il fegato umano, gli scienziati sono partiti da fegati animali, trattati con un delicato detergente per rimuovere tutte le cellule (un processo chiamato decellularizzazione), lasciando solo il collagene, una sorta di scheletro del fegato originario.

Hanno poi sostituito le cellule originali con due tipi di cellule umane: le cellule del fegato immaturo, note come progenitrici, e le cellule endoteliali che allineano i vasi sanguigni. Le cellule sono state introdotte nello scheletro del fegato animale attraverso un vaso sanguigno di grandi dimensioni che alimenta un sistema di piccoli vasi nel fegato.

Il fegato è stato successivamente posto in un bioreattore, un dispositivo speciale che fornisce un flusso costante di sostanze nutritive e ossigeno in tutto l'organo. Dopo una settimana nel bioreattore, gli scienziati hanno documentato la progressiva formazione di tessuto di fegato umano, così come le funzioni associate. Hanno osservato anche una crescita diffusa di cellule all'interno dell'organo biotech.

La medicina è sempre più orientata verso la ricostruzione di organi e tessuti in laboratorio, in modo da snellire le liste d’attesa trapianti e da risolvere il problema del rigetto dell’organo trapiantato.

Se si riuscisse un giorno a ricostruire in provetta un dato organo a partire da cellule staminali del paziente stesso, ipoteticamente ciascuno di noi potrebbe avere i propri pezzi di ricambio a disposizione in caso di necessità.

Fonte: AGI
 

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