Umberto Veronesi, direttore dell'Istituto europeo di oncologia, nella lectio magistralis per la Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, al convegno "L'oncologia nel terzo millennio" al Cfo di Firenze, ha dichiarato che ci stiamo avvicinando alla risoluzione finale per sconfiggere questa terribile malattia, anche se c'è ancora tanta strada fare.

Inoltre, Veronesi tiene a precisare che oltre alle terapie innovative e agli strumenti tecnologici, che negli ultimi 30 anni hanno caratterizzato gli sviluppi per combattere il cancro, ciò che ha dato un grosso contributo è stata anche la forte campagna di prevenzione che è stata fatta per i cittadini, in quanto prendendo consapevolezza sui fattori a rischio tumori, ma anche sulla diagnosi precoce, ha fatto sì che molta gente si proteggesse o intervenisse in tempo nello sconfiggere la malattia.

A tal proposito, Veronesi continua sottolineando il fatto che, oggi la gente è attiva, a differenza di 30 ani fa che era difficile anche convincere una donna a fare la mammografia: inoltre, i nuovi piani oncologici prevedono un uso più ampio delle risonanze magnetiche, favorendo così la diagnosi precoce, ma non solo; impiegheranno più robot per gli interventi chirurgici, con la speranza di trovare un modo di intervenire efficacemente sulle cellule staminali tumorali e scongiurare quindi il rischio di recidive.

Purtroppo però, ancora oggi i morti per cancro sono troppi: 160 mila all'anno e i nuovi ammalati sono circa 250 mila nell'ultimo anno, ma investendo nella ricerca e lavorando ancora duramente come si è sempre fatto, questi numeri possono decisamente abbassarsi.

Fonte: ANSA