Il fumo concorre alla formazione del cancro al seno
Benessere - Articoli
Scritto da Alessandra Rebecchi     Mercoledì 16 Marzo 2011 13:34 Stampa
b_450_0_0_1___images_stories_loghini_no-fumo.jpgLa prima causa di morte delle donne tra i 35 e i 55 anni, ovvero il cancro al seno, è strettamente correlato alla pessima abitudine del fumo: il vizio della sigaretta era stato già additato come il colpevole dei tumori del polmone, della bocca, del pancreas, dello stomaco e della laringe.

Una ricerca pubblicata sul British Medical Journal e condotta dal dottor Juja Luo della West Virginia University, mette in evidenza questo rapporto e lancia l'allerta per le fumatrici e anche le ex fumatrici, che le vede comunque maggiormente a rischio tumore rispetto a coloro che non hanno mai toccato una sigaretta.

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Ai fini di questa ricerca sono state tenute sotto controllo per un arco di tempo di 10 anni, circa 80.000 donne americane dai 50 agli 80 anni: tra queste ben 3250 hanno sviluppato il temuto tumore.

La statistica che è scaturita da questa ricerca sancisce che le donne fumatrici hanno il 16% in più di possibilità di sviluppare neoplasie rispetto alle coetanee immuni al vizio della sigaretta: spesso non basta neppure aver smesso dopo anni di labbra sul filtro, visto che per le ex fumatrici il rischio di aggira comunque attorno al 9%.

I fumatori che hanno contratto un tumore, in genere, sono anche restii ad abbandonare la sigaretta, nonostante sia risaputo che la possibilità di sopravvivenza per loro dimezza: se già il cancro miete ben il 45% delle persone colpite, nel caso decidano di non smettere la percentuale aumenta fino ad arrivare al 77%. Solo uno su cinque sopravvive.

Purtroppo anche il fumo passivo crea dei problemi non indifferenti: chi fuma rischia di far ammalare di tumore al seno anche le proprie sorelle, mogli, madri e figlie.

Le donne fumatrici purtroppo sono in aumento, e le minacce di invecchiamento della pelle, dei problemi cardio vascolari, della sterilità e delle rughe precoci non sono dei deterrenti abbastanza efficaci: ora la consapevolezza che ne vada della propria vita dovrebbe far scattare il campanello d'allarme capace di mettere la parola fine a questo vizio letale.

Approfondimenti: British Medical Journal

 

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