Intossicate dagli spinaci: erano piante allucinogene
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Scritto da Martina Paolucci     Lunedì 16 Maggio 2011 09:30 Stampa
Intossicate dagli spinaci: erano piante allucinogeneCosa c'è di meglio di un bel piatto di verdura colta e mangiata? Direttamente dall'orto, a tavola un bel piatto di spinaci. Peccato ci fosse stato uno scambio per cui, al posto degli spinaci, nel piatto erano finite piante di stramonio, detta anche "erba del diavolo" o "erba delle streghe", una pianta allucinogena. Alla tavola erano sedute madre e figlia, rispettivamente 64 e 25 anni, che ne sono state intossicate e sono corse in ospedale. Teatro della vicenda è stato Ala, un piccolo borgo della Vallagarina, in Trentino.

La prognosi delle due donne è già stata sciolta, giudicate fuori pericolo dai medici. Le due donne hanno raccontato di aver raccolto gli spinaci nel proprio orto, e di aver comprato i semi dei presunti spinaci in un centro commerciale del Veneto. Una volta preparati li hanno consumati e, dopo aver avvertito i primi sintomi da avvelenamento, vampate di calore e le allucinazioni, con problemi alla vista e altre strane reazioni, hanno chiamato i soccorsi e sono state portate al Centro Antiveleni di Padova, dove sono state curate con una lavanda gastrica e successivamente dimesse.

Intossicate dagli spianci: erano piante allucinogene

Lo stramonio comune (Datura stramonium L.) appartiene alla famiglia delle Solanacee (Angiosperme Dicotiledoni): una pianta a fiore altamente velenosa a causa di un'alta concentrazione di potenti alcaloidi. Gli alcaloidi pervadono tutte le parti della pianta, in particolare i semi. Il riferimento al diavolo e alle streghe presente nei nomi gergali è dovuto alle proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene della pianta. Nell'antichità veniva usata dagli sciamani con intenti curativi nei loro rituali magici. Gli alcaloidi pericolosi sono la scopolamina e l'atropina. L'uso che se ne fa deve essere molto attento, in quanto la loro concentrazione è vicina alla dose tossica. Della pianta se ne mangiano i semi e le foglie, utilizzate in alcune tisane. In passato la pianta veniva usata anche per suicidi e omicidi.

La 25enne ha intuito che i malori erano dovuti a qualcosa che avevano ingerito, e si è presentata in ospedale con una parte della pianta che è stata subito analizzata. I carabinieri della sezione di Rovereto, in collaborazione con i Nas, la squadra Antisofisticazione, stanno indagando per cercare di scoprire come le signore abbiano potuto piantare i semi di stramonio che non dovrebbero essere affatto in commercio.
 

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