E. Coli: trovate tracce nel mare di Ravenna e scatta il divieto di balneazione
Benessere - Articoli
Scritto da Angela Messina     Giovedì 14 Luglio 2011 15:30 Stampa
escherica coliIl batterio di Escherichia Coli è divenuto il protagonista dell'estate, infatti, oltre ad essere il colpevole delle infezioni da cibo contaminato in Francia e in Germania, negli ultimi giorni, purtroppo, è arrivato anche in Italia, essendo stato trovato in quantità superiori nelle acque del mare di Ravenna. Con un'ordinanza emanata ieri, il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci ha disposto un divieto temporaneo di balneazione per motivi igienico-sanitari di un tratto di spiaggia di 350 metri di Lido di Savio.

Il provvedimento è stato reso necessario dagli esiti delle analisi microbiologiche effettuate dall'Ausl sui campioni di acque marine prelevate in quel tratto, che hanno evidenziato una presenza eccessiva di batteri Escherichia coli: 970 UFC/100 ml a fronte di un valore limite di 500 UFC/100 ml. Si tratta di una sorta di mini-epidemia che si sta espandendo a macchia d’olio e che rende pericoloso il tuffarsi in alcune zone di mare pericolose quanto l’ingestione di cibo infetto. Il batterio in questione infatti è a trasmissione oro-fecale e immaginate di tuffarvi in acqua, bagnarvi ed ingerire anche una sola goccia di acqua non batteriologicamente adatta, ovvero superanti  i limiti consentiti per mantenersi in buona salute: il contagio sarebbe assicurato.

scatta il divieto di balneazione temporanea nelle acque di Ravenna a causa dell'E. Coli
Data l’eccezionalità del fenomeno sulla costa ravennate, sono in corso, da parte degli organi competenti, le ricerche per risalire alle cause che lo hanno determinato”, fa sapere la dottoressa Valeria Contarini del dipartimento Sanità Pubblica della Ausl ravennate. Le autorità, nel frattempo, si stanno mobilitando per sistemare la segnaletica di divieto per i bagnanti, mentre le analisi microbiologiche verranno ripetute ogni 24 ore. L’Arpa è stata incaricata di individuare la causa di questo improvviso aumento, probabilmente dovuto alle precipitazioni che, attraverso i fiumi, hanno portato in mare il batterio.

Si tratta di una condizione di inquinamento di breve durata, come indicato nell'ordinanza che potrà essere revocata nel momento in cui verrà attestato il rientro dei valori del parametro nei limiti di legge previsti.
 

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