Combattere le zanzare: sterilizzare i maschi e ingannare le femmine
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Scritto da Martina Paolucci     Mercoledì 10 Agosto 2011 11:30 Stampa
Sterilizzare i maschi per ingannare le femmineTante strade sono state tentate per combattere le zanzare, soprattutto quelle responsabili della malaria, ma nessuna è risultata, ancora, assolutamente efficace. L'ennesimo tentativo punta nuovamente sull'insetto stesso prima che sui farmaci che possano curare la malattia: l'idea è quella di zanzare sterili che ingannino le femmine convicendole di essere state fecondate quando questo, chiaramente, non è avvenuto.

Lo studio in questione è stato pubblicato dalla rivista dell'Accademia nazionale americana delle scienze (Pnas) ed è opera di due ricercatori italiani, Andrea Crisanti e Flaminia Catteruccia, per l'Imperial College di Londra. Il progetto nasce dall'osservazione del comportamento delle femmine che, una volta di fronte a maschi sterili, non mutavano atteggiamento e si lasciavano "corteggiare" come di consueto. Le femmine ingannate, infatti, deponevano le uova e smettevano di cercare altri maschi che fossero fecondi. Se il metodo risultasse davero efficace, la pratica di sterilizzare i maschi potrebbe risultare rivoluzionaria: il maschio sterile, infatti, avrebbe anche un vantaggio sul maschio normale che deve necessariamente impiegare energia per produrre gli spermatozoi necessari alla fecondazione.

Sterilizzare i maschi per ingannare le femmine
Crisanti aveva già tentato di combattere la malaria modificando i geni delle zanzare rendendole resistenti al parassita anche ereditariamente, ma la possibilità ha sollevato anche numerose polemiche. La malaria è una malattia che vede 250 milioni di infettati l'anno, tra i viaggiatori è una importante causa di mortalità. Ormai, purtroppo, l'insetto vettore di questa malattia si è abituato alle nuove condizioni ambientali, resiste al trasporto, anche quello aereo, e si trasferisce spesso annidandosi in partite di pneumatici, viaggiando così da uno stato all'altro industurbato.

Gli insetti slitamente pungono dopo il crepuscolo, e il rischio di contrarre la malattia aumenta con il numero di punture. La malattia è causata da un parassita che usa la femmina di zanzara anofele come mezzo di trasporto. Per questo motivo, secondo i ricercatori, disinnescare la femmina può significare bloccarre la diffsione della malattia.

Intanto, in attesa di ulteriori riscontri, si continua a lavorare sui farmaci che combattano la malaria: una nuova tecnologia di valutazione di migliaia di principi attivi è stata messa a punto negli Stati Uniti. Attraverso questo metodo sono stati valutati 2800 composti contro 61 ceppi di parassiti che portano la malaria coltivati in laboratorio. Ben 32 di questi composti sono risultati molto efficaci su 45 dei ceppi valutati. 
 

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