Vita sana e longevità: fra 40 anni 2 miliardi di persone over 65
Benessere - Articoli
Scritto da Martina Paolucci     Mercoledì 07 Settembre 2011 09:00 Stampa
2 miliardi di anziani e cresce il numero di malattie cronicheFra 40 anni si stima saranno circa 2 miliardi le persone di età superiore ai 65 anni. E di questi 2 miliardi, l'80% soffre di malattie croniche. La longevità della popolazione italiana, europea e mondiale, sebbene sia l'obiettivo da sempre di dottori e scienziati, porta con sè anche conseguenze problematiche che si risolvono in alti costi pubblici e sociali. Secondo lo studio del Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) la spesa pubblica italiana per il trattamento delle patologie cardiovascolari, o diabete e tumori ammonta a 40 miliardi di euro.

In 35 anni, spiega lo studio, l'aspettativa di vita alla nascita nei paesi sviluppati è aumentata all'incirca di otto anni. Se negli anni Settanta l'aspettativa si fermava tra i 72 e i 75 anni, oggi è compresa tra i 77 e gli 83. Inoltre, queste cifre possono aumentare di altri 3 anni semplicemente scegliendo una stile di vita sano, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione: dieta ipocalorica, maggiori quantità di frutta e legumi che aiutano a proteggere l'azione dei telomeri, i componenti simbolo del passare del tempo che difendono i cromosomi.

2 miliardi di anziani e cresce il numero di malattie croniche
Secondo gli esperti, alla base di alcune patologie non trasmissibili ci sarebbero alcuni fattori comuni, come infiammazioni delle cellule che finiscono per sfociare in più gravi patologie. Il motivo sta nella reazione a cui i telomeri danno principio in seguito all'infiammazione delle cellule. L'azione dei telomeri, infatti, è quella di proteggere i cromosomi e, nel farlo, segnano il tempo che passa per l'organismo: i telomeri si accorciano man mano che riparano le azioni dannose causate dalle infiammazioni, fino al punto in cui saranno troppo corti per svolgere la loro funzione.

Lo studio, inoltre, dichiara che una riduzione dell'apporto calorico del 40% aumenterebbe la capacità dell'organismo di riparare i danni cellulari, riducendo l'azione dei radicali liberi, aumentando il tasso di alcune proteine coinvolte nella reazione allo stress. E poi, una tale riduzione servirebbe a garantire una maggiore efficienza del metabolismo del glucosio e un rallentamento del declino immunologico naturale durante l'invecchiamento. In merito alla questione, il Barilla Center dedica un incontro sul web, sul sito www.barillacfn.com, per parlare del rapporto tra longevità, costi sociali ad essa legati e benessere.  
 

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