Siete creativi? Dipende dalla dopamina
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Scritto da Giorgia Marchesi     Lunedì 12 Settembre 2011 14:27 Stampa
cervelloCosa caratterizza i più grandi artisti e i più grandi geni creativi della storia dell'umanità? Secondo una ricerca svolta da Murray e Johnson, dell'università australiana di Hawthorn e dell'americana di Berkeley, la dopamina sarebbe la responsabile, oltre che dei disturbi maniaco-depressivi, anche della creatività;  la dopamina è un neurotrasmettitore che viene prodotto in diverse regioni del cervello; essa svolge numerosissime funzioni all'interno dell'organismo coinvolgendo e influenzando il comportamento, la cognizione, l'umore, il sonno, la memoria e l'apprendimento, ma anche i processi di motivazione, punizione e soddisfazione.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Clinical Psychological Review, deve ancora essere dimostrato con sicurezza in quanto si basa su dati sperimentali e singoli casi, piuttosto che su ampie ricerche condotte su vasti campioni; tuttavia, sembra esserci un chiaro collegamento tra disturbi bipolari e maniaco-depressivi abbinati alla creatività. Il ventaglio di disturbi del comportamento che possono verificarsi in un bipolare è piuttosto ampio, va da una leggera forma di maniacalità fino al suicidio. Nello sviluppo di un processo creativo la condizione di maniacalità leggera con sintomi come l’euforia esagerata , la sicurezza di sé, l’assenza di stanchezza, la velocità dei pensieri, è quindi quella più spesso associata al momento creativo.


è la dopamina che rende più creativiEssere bipolari non è, purtroppo una garanzia di genialità, anzi molto spesso è una condizione di grave disagio, che solo con i farmaci trova una possibilità di vita un poco serena. Un’ esperta in materia è Kay Redfield Jamison, professore di psichiatria alla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, uno dei partecipanti di spicco della settima conferenza mondiale The future of Science, intitolata quest’ anno Mind: the essence of Humanity, che si terrà dal 18 al 20 settembre a Venezia alla Fondazione Giorgio Cini.
"Sono decenni, o veramente secoli che l’umore elevato è stato messo in relazione in qualche modo e sotto certe circostanze, alla creatività – racconta la professoressa Jamison -. Così è in realtà anche per altri aspetti, come il temperamento, il sottostante dono dell’ immaginazione, la capacità di riflettere e di imparare dalle avversità. Poi la depressione può facilitare la riflessione, almeno fino a un certo punto."  Molto nota soprattutto negli Stati Uniti, anche per aver lei stessa sofferto di disturbi bipolari, la Kay Redfield Jamison è autrice del libro Touched by the fire («Toccato dal fuoco», TEA 2009), nel quale utilizza le conoscenze di genetica, neuroscienze e farmacologia, per svelare i rapporti tra genio creativo e follia, un compito che la porta a rivisitare le vite di geni maledetti, come Virginia Woolf, Vincent Van Gogh ed Ernest Hemingway.
 

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