Brutti ricordi? Meglio non dormire
Benessere - Articoli
Scritto da Carmela Pelaia     Venerdì 20 Gennaio 2012 13:52 Stampa
cervello sezione disturbi sinnoDopo un evento negativo o scioccante è meglio non dormirci su ma mantenersi vigili e attenti in quanto il sonno rafforza la memoria dei brutti ricordi: dormire dopo un piccolo problema quotidiano può essere salutare e rinfrancante, ma a volte la preoccupazione e il brutto ricordo tiene svegli.

L'esperimento è stato condotto su un campione di 68 donne e 38 uomini dai 18 ai 30 anni che sono stati sottoposti a polisonnografia, un esame diagnostico che normalmente viene utilizzato per individuare i disturbi del sonno anche gravi come le apnee notturne, attraverso il monitoraggio continuo del movimento degli occhi, le anomalie polmonari, i movimenti dei muscoli tibiali.

uomo preoccupato
I volontari dovevano osservare sul monitor del pc delle immagini con soggetti che evocavano tristezza e gioia (come ad esempio un incidente d'auto) dovendo indicare, da uno a nove, il grado di reazione. Dodici ore dopo i volontari hanno guardato delle immagini vecchie e nuove, questa volta dovevano riconoscere quelle già viste da quelle nuove.

I volontari sono stati divisi in due gruppi, al primo è stato consentito di dormire tra una sessione e l'altra, il secondo è rimasto sveglio prima della seconda prova. Quelli che appartenevano al gruppo non dormiente hanno rivelato una risposta emotiva molto ridotta rispetto all'altro.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori americani Rebecca Spencer e Bengi Baran della University of Massachusetts Amherst e pubblicata sul Journal of neuroscience;ma precedentemente nell'estate scorsa, il professor Timothy Bredy e il suo team australiano del Queensland Brain Institute hanno scoperto una molecola di RNA (chiamata mir-128b) che regola il gene legato alla paura, e intervenendo su questo si possono cancellare interi ricordi.

Ricerche di questo tipo aprono la strada concreta allo studio di nuovi farmaci che possono intervenire sulla memoria per combattere disturbi da stress post-traumatico, sebbene un gruppo di eticisti sia già contrario asserendo la possibilità che tutto questo possa portare ad alterazioni gravi della personalità dell'individuo.
 

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