Papilloma virus: gli uomini più colpiti delle donne
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Scritto da Carmela pelaia     Martedì 31 Gennaio 2012 16:02 Stampa
HPVIl papilloma virus (HPV) è considerato la causa più importante dell'insorgere del cancro nel collo dell'utero e si trasmette principalmente con i rapporti sessuali o durante contatti stretti tra pelle e pelle, rendendo inutile anche l'uso del preversativo, che può non proteggere.

Da uno studio condotto dai ricercatori del centro di ricerca sul cancro CCC dell' Ohio, USA, è emerso che non è una patologia che colpisce di più le donne come si è pensato finora, ma soprattutto gli uomini.

vaccino del papilloma virus sul braccio
I ricercatori hanno eseguito dei test su 5.500 volontari tra i 14 e i 69 anni ai quali è stato prelevato un campione di cellule della bocca, ma a cui  è stato richiesto anche di rilasciare informazioni sul loro stile di vita, tra cui le abitudini sessuali, rivelando così un aumento esponenziale del virus in quei soggetti con molteplici partner.

Dallo studio, pubblicato sulla rivista specialistica "Jama", è emerso che avevano contratto il virus il 10% degli uomini contro il 3,6% delle donne. Di conseguenza gli uomini sarebbero più esposti al rischio di contrarre tumore alla testa e al collo.

Maura Gillison, la coordinatrice della ricerca, ha affermato che i dati dovrebbero indurre ad intensificare lo studio sui vaccini già esistenti contro l'HPV. L'efficacia del vaccino orale è tuttora sconosciuta e ciò non consente di raccomandare la vaccinazione come prevenzione primaria del cancro orofaringeo.

Dagli Stati Uniti invece, il comitato ufficiale dei medici Advisory Committee on Immunization Practice, raccomanda la vaccinazione dei ragazzi di 11 anni ma anche degli adolescenti fino ai 21 anni.

Una curiosità: l'85% di tutte le donne infette da cancro alla cervice uterina si trova nei paesi in via di sviluppo, dove gli screening preventivi sono meno diffusi e un settimo di queste donne si trova in Cina. Ma oggi un kit diagnostico fai-da-te è disponibile per tutte coloro che non hanno facilità d'accesso agli esami, semplice ed efficace, in quanto basta fare un autoprelievo e spedirlo ad un laboratorio analisi.

Il ricercatore Fang-Hui Zhao del Medical College di Beijing, auspica che il kit fai-da te possa essere distribuito ad ogni donna, a prescindere se questa abbia accesso diretto alle strutture sanitarie del proprio paese.
 

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