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Le 10 frasi da non dire ad un malato di cancro: di Deborah Orr |
Benessere - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Lunedì 23 Aprile 2012 10:45 |
Deborah Orr, giornalista britannica del Guardian, sta vivendo personalmente su di sè l'esperienza devastante del tumore e non ha smesso di lavorare neanche in quest'occasione: ha cominciato a scrivere appunti sulle frasi involontariamente nocive dei parenti e degli amici che andavano a farle visita, anche se dette a fin di bene. Ora che sta affrontando la fase più dura, quella post-operatoria, ha scritto un lungo articolo sul suo quotidiano.
E' nato così un decalogo di frasi da non dire a chi è malato di cancro, in quanto sortiscono l'effetto contrario di quello desiderato. Deborah Orr spiega che 'il cancro è una malattia grave, che ti mette al centro di attenzioni affettuose da parte della tua famiglia e di amici, ma sovente si diventa il bersaglio di parole dette con le migliori intenzioni ma che hanno l'effetto di farti sentire peggio'. - "Non sai quanto mi dispiace per te": è una frase che fa sentire l'ammalato oggetto di pietà e compassione. -"Se c'è qualcuno che può combattere questa malattia, sei proprio tu!": in realtà non è rassicurante perchè sottolinea che solo chi ha un carattere di ferro può farcela e sentirsela dire in un momento di sconforto e depressione non fa bene. -"Ti trovo proprio bene": impossibile a credersi, in quanto si nota subito la grande sofferenza di chi attraversa un'esperienza simile. -"Hai un pessimo aspetto": se l'ipocrisia è fuori luogo, la sincerità schietta pure, un malato non ha bisogno di ricevere conferma del proprio stato. -"Fammi sapere i risultati degli esami": grande gaffe, nessun malato di tumore ha voglia di diffondere il proprio stato di salute subito dopo la diagnosi, che può arrivare dopo esami lunghi e stressanti. -"Qualunque cosa io possa fare per aiutarti, sono a tua disposizione": è molto meglio dare dare un suggerimento diretto, come proporsi di prendere i bambini da scuola, o fare le pulizie in casa. -"Le tue preoccupazioni sono infondate": tipica frase che si dice quando le preoccupazioni sono invece fondatissime, provocando un effetto controproducente. -"Cosa si sente davvero con la chemioterapia?": evitare di dar sfogo alla proprio curiosità, per quello c'è il medico di turno o internet. -"Ho davvero bisogno di vederti": bisogne ricordare che il malato di tumore è implicato in mille spiacevoli impegni, tra esami, analisi e medici, e non è così facile vedere qualcuno nell'immediato. -"Sono terribilmente sconvolto per la tua condizione": l'ammalato di tumore ha bisogno di spunti positivi, una vicinanza serena, meglio regalare fiori e sorrisi. Ovvio che questo decalogo non vuole sortire nessuna critica nei confronti di parenti e amici che hanno un malato di cancro da seguire, in quanto è un'esperienza talmente devastante che dare un sostegno psicologico non è per niente facile e nessuno ce lo insegna, ma con un po' di sensibilità in più e meno parole apprezzeranno il nostro sostegno. |
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