Un sesto dei tumori diagnosticati sono provocati da infezioni batteriche o virali che se adeguatamente curate, non porterebbe a conseguenze così gravi. Una ricerca, finanziata da Finovi e dalla Bill e Melinda Gates Foundation, è stata pubblicata su Lancet Oncology e ha preso in esame 27 forme tumorali e la loro diffusione in 184 Paesi.

Nel 2008, i ricercatori dell'Iarc (International Agency for Research on Cancer, organizzazione intergovernativa con sede a Lione, che fa parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno individuato in quattro agenti infettivi (Papilloma virus umano, Helicobacter pylori e i virus dell'epatite B e C) la causa di quasi due milioni di tumori sui 12,7 milioni registrati nell'anno in esame.

Le aree in cui si sviluppano più facilmente tumori in seguito a questo tipo di infezioni, sono quelle più arretrate e di solito questi tumori colpiscono persone al di sotto dei 50 ann; per le donne la causa di tumore più frequente è il tumore alla cervice uterina, causata dall'infezione, non curata, da Papilloma virus umano, mentre per gli uomini è il tumore allo stomaco e al fegato.

Secondo i ricercatori dell'Iarc l'applicazione di terapie conosciute per la prevenzione e la cura delle infezioni potrebbe avere un effetto sostanziale sull'impatto dei tumori in tutto il mondo. Sarebbe dunque necessario che in queste zone del mondo in cui l'incidenza è maggiore, venisse somministrato il vaccino sia per il papilloma virus che per l'epatite di tipo B e prevenire le forme neoplasiche gastriche con un'adeguata cura antibiotica.