Per arrivare ai rispettabili 100 anni e oltre non basta solo la predisposizione genetica, ma anche il carattere estroverso e ottimista: lo rivela uno studio americano condotto presso la Yeshiva University (Albert Einstein College of Medicine and Ferkauf Graduate School of Psicology) e pubblicato sulla rivista Aging.

Lo studio e' il primo a guardare al ruolo della personalita' tra i centenari.I ricercatori ritengono che diversi livelli di timidezza o di estroversione scaturiscano da una predisposizione genetica sottostante che a sua volta influenza lo stato di salute.

Secondo lo studio ottenuto dall'analisi dei dati derivanti dall' Einstein's Longevity Genes Project un progetto di studio che ha arruolato più di 500 ebrei Ashkenazi ovvero dell'Est Europa con più di 95 anni e 700 componenti della loro progenie. Si è scelta proprio questa fetta di popolazione perché i membri di questa comunità sono geneticamente omogenei.

I risultati dello studio in questione sono stati ottenuti dall'analisi dei dati di 243 centenari (75% donne, età media 97,6 anni): si è visto che queste persone sono estroverse, inclini alla risata e all'ottimismo, tutte persone aperte alla comunicazione e alle relazioni sociali. Dallo studio emerge, quindi, come la personalità sia in grado di influenzare in maniera significativa anche lo stato generale di salute delle persone.

L'Istat nei dati statistici sulla popolazione residente diffusi nel 2011 rivela che in Italia ben 16.145 persone hanno 100 e più anni di età, e la stragrande maggioranza (circa 13.000) sono donne. Anziane che spesso sopravvivono ai loro compagni di vita. Se si fanno sempre meno figli, dunque, si vive però a lungo.