Grazie alle cellule staminali funziona la vena di una bambina di 10 anni
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Scritto da Carmela Pelaia     Giovedì 14 Giugno 2012 14:20 Stampa
sangue41_140_La prima persona a ricevere il vaso sanguigno artificiale è stata una bambina di dieci anni affetta da un'ostruzione della vena porta, quella che collega il fegato a milza e intestino, che provoca effetti che vanno dal ritardo della crescita a emorragie letali. A un anno dal trapianto eseguito dall'università di Goteborg la bimba ha recuperato un ritmo di crescita normale e la possibilità di svolgere attività fisica moderata.

Il sogno di avere a portata di mano degli organi di ricambio ottenuti dalle stesse cellule staminali del paziente è un po' più vicino, ed è realtà per quanto riguarda i vasi sanguigni.

Grazie alle cellule staminali funziona la vena di una bambina di 10 anni
Lo affermano i risultati del primo trapianto di una vena creata in questo modo, pubblicati dalla rivista Lancet, che aprono la strada a una serie di applicazioni per diverse patologie. Luca Revelli, chirurgo endocrinologico e vascolare del Policlinico Gemelli di Roma, dichiara che è un risultato molto importante per diverse ragioni: "la vena porta ha un calibro molto grande, e quindi è difficile sostituirla con altre vene prelevate dal corpo o con quelle completamente sintetiche che pure vengono utilizzate in altre patologie. Inoltre il fatto che la vena sostitutiva stia funzionando a distanza di tempo indica che questa è una strada percorribile. Sono molti i gruppi che stanno lavorando a esperimenti del genere, e credo che questo sia il futuro in questo campo".

La vena "di ricambio", che non presenta problemi di rigetto essendo ricavata dalle cellule della paziente, è stata ottenuta a partire da una porzione di vena prelevata da un cadavere, poi sono state iniettate le cellule staminali della paziente, prelevate dal midollo osseo, che in due settimane hanno formato una nuova vena pronta per essere trapiantata. Questa ricerca stabilisce la fattibilità e la sicurezza del trattamento in caso di ostruzione o insufficienza venosa e apre nuove aree di ricerca.
 

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