Incidenti in mare: donne e bambini sono gli ultimi a salvarsi
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Scritto da Carmela Pelaia     Martedì 31 Luglio 2012 12:50 Stampa
acquaSolo il Titanic ha fatto eccezione nella storia dei naufragi: il famoso detto "prima le donne e i bambini" si rivelò decisivo nel lontano aprile del 1912. Quasi sempre però i dati sui sopravvissuti non lasciano molte speranze sull'altruismo dell'essere umano: Mikael Elinder e Oscar Erix ( i due autori della ricerca su 16 tragedie del mare degli ultimi 150 anni pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences) osservano che su una nave che affonda ognuno pensa per sé.

I due ricercatori hanno esaminato i dati di vittime e sopravvissuti di 16 disastri navali avvenuti fra il 1852 e il 2011, che hanno coinvolto complessivamente oltre 15mila passeggeri (una sola nave italiana fa parte del conto, la Principessa Mafalda che naufragò nel 1927 nell'Oceano Atlantico di fronte al Brasile: morirono in 309 ma si salvarono in 877).

spiaggia
I risultati indicano chiaramente che di fronte a situazioni in cui è in ballo la vita o la morte il comportamento umano è assai più egoista di quanto spereremmo: i bambini hanno la probabilità più bassa di riuscire a sfuggire al naufragio, in media le donne sopravvivono nella metà dei casi rispetto agli uomini e i membri dell'equipaggio scampano alla morte più spesso dei passeggeri (vale anche per i comandanti, nonostante teoricamente debbano abbandonare per ultimi la nave). Insomma, se la nave affonda conviene essere un marinaio, un ufficiale o un passeggero maschio: per donne e bambini il più delle volte si mette male.

Considerando che dopo la prima guerra mondiale la differenza fra i sessi si è ridotta, probabilmente grazie al fatto che le donne hanno migliorato lo status sociale e quindi c'erano più viaggiatrici in prima classe, che potevano raggiungere le scialuppe di salvataggio prima degli sfortunati dei ponti inferiori.

La leadership e le decisioni del capitano della nave sono cruciali durante un naufragio e questo è vero anche in altre situazioni drammatiche, come i disastri naturali o le evacuazioni dei civili in caso di guerra: nella guerra dei Balcani le posizioni dei leader sulla preferenza da dare a donne e bambini sono state decisive per salvarli o meno. In condizioni di pericolo, insomma, le donne hanno la peggio a meno che un'autorità non faccia sentire la sua voce: purtroppo non si può contare sul senso morale degli uomini.
 

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